ยซAl mattino quando era ancora buioยป Maria di Magdala si reca al sepolcro, dovโera stato seminato Gesรน, lโamato. Ella sa che lโamore non tradisce: ยซse il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto fruttoยป (Gv 12, 24).
Poi a quel sepolcro giunge anche il discepolo che Gesรน amava (v. 4). Arriva per primo ma attende. Aspetta lโaltro: non รจ dato far esperienza del Risorto da soli. La risurrezione รจ sempre unโesperienza relazionale.
Ciรฒ che in quel sepolcro viene veduto sono alla lettera: ยซTeli di lino stesi lร ยป (v. 5). Teli nuziali imbevuti di trenta chili di profumo! (cfr. Gv 19, 39). Il sepolcro sโรจ trasformato in alcova.
In quel sepolcro, dove andremo tutti ad adagiarci un giorno, saremo come posati sโun letto nuziale. Incontreremo lo Sposo che lร ci ha preceduti per farci dono della vita per sempre.
La morte avrร cosรฌ perduto il suo lato sinistro trasformandosi in โsorella morteโ (san Francesco), possibilitร di metamorfosi. Entrati nel terreno come semi giร si contempla steli verdeggianti di qualcosa di nuovo.
โCiรฒ che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo lo chiama farfallaโ (Lao Tse).
Buona Pasqua di risurrezione!
AUTORE: don Paolo Squizzato
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