don Paolo Squizzato – Commento al Vangelo del 30 Agosto 2020

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Nel Vangelo di oggi, Gesรน ยซ cominciรฒ a mostrareโ€ฆยป (e non a โ€˜ spiegareโ€™,come รจtradotto in italiano) la via della felicitร , ossia che non vi รจ altra via alla felicitร , alla vita, alla pienezza di sรฉ, se non quella scaturita dallโ€™amore che sa andare โ€œfino alla fineโ€ (cfr. Gv 13, 1; Gv 12, 24). Prendere la propria croceโ€™ significa infatti essere disposti a vivere tutte le conseguenze dellโ€™amore.
รˆ autentica felicitร  quella che passa nel crogiuolo dellโ€™amore al fratello (cfr. 1Gv 3, 14).

Ma Pietro, e in fondo ciascuno di noi, ha la segreta speranza che debba esistere unโ€™altravia possibile alla felicitร . Quella che necessita di passare dalla morte di sรฉ รจ troppo ostica e in fondo impraticabile.Infatti, dice aGesรน: ยซquesto non ti accadrร  maiยป (v. 22). Pietro sta impedendo alla vita di vivere, alla luce di risplendere, al fuocodi scaldare. Sta chiedendo allโ€™Amore di non essere Amore.
ยซChi perderร  la propria vita per causa mia, la troverร ยป (v. 25).

Occorre giungere alla consapevolezza che ciรฒ che ci compie come esseri umani, รจ perdere la vita, vivere quello che i mistici definirono come โ€˜distaccoโ€™, e gli orientali come โ€˜ vuotoโ€™. Non avere piรน elementi esterni cui aggrapparsi per definire se stessi: denaro, successo, famiglia, giudizi altrui. La nostra vera identitร  sarร  data non dalle cose esterne a noi stessi, ma dallโ€™emergere del nostro โ€˜ sรฉ autenticoโ€™, e questo verrร  definito quando tutto il resto si frantumerร .
Occorre mollare la presa. Su tutto.

Da cosa facciamo dipendere la nostra vita? A cosa ci aggrappiamo, a chi ci assicuriamo per essere?
Neanche a Dio bisogna aggrapparsi. Perchรฉ sarebbe ancora qualcosa di esterno a noi e in ultima analisi un idolo. Quando vivremo il suo abbandono, avremo la vita salva, come Gesรน sulla croce (cfr. Mc 15, 34).

ยซIl Dio che รจ con noi รจ il Dio che ci abbandonaยป (D. Bonhoeffer). Perchรฉ Dio รจ solo vuoto e silenzio. Anzi โ€˜nullaโ€™, per dirla con Meister Eckhart, ossia โ€˜nรฉ questo nรฉ quelloโ€™. Per cui solo nel vuoto, nel silenzio e nellโ€™abbandono si sperimenterร  Dio.
Finchรฉ faremo dipendere il nostro compimento, la nostra felicitร  dalle cose esterne a noi o da un Dio immaginato e pensato, ne rimarremo sempre delusi, perchรฉ non in grado di rivelarci la veritร  delle cose.

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AUTORE: don Paolo Squizzato
FONTE
SITO WEB: https://www.paoloscquizzato.it
CANALE YOUTUBE:
https://www.youtube.com/channel/UC8q5C_j3ysCSrm1kJZ4ZFwA

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