I farisei โ di ieri e di oggi โ considerano il rapporto con Dio come mera osservanza. Se obbedisci sei con lui, altrimenti considerati fuori. Per loro la Legge di Dio, e la sua ottemperanza รจ tutto; se sei puro Egli ti ricompenserร .
Gesรน, in questa dura requisitoria contro i farisei sta dicendo che i suoi discepoli possono โmangiare il paneโ anche con mani sporche. Fuori di metafora: lโuomo รจ autorizzato ad entrare in comunione con la divinitร con tutta la propria vita โ simboleggiata qui dal โpaneโโ, ovvero cosรฌ รจ, santo o peccatore, fragile o forte, sporco o integro. La questione โ ma soprattutto la Bella Notizia โ non รจ โessere o diventare puriโ per stare dinanzi a Dio, ma nella propria condizione, qualunque essa sia, sentirsi legittimati a mangiare la Vita.
La Misericordia si nutre solo di miseria, e viceversa.
Il possedere โle mani sporcheโ diventa cosรฌ lโoccasione, e non lโimpedimento alla comunione con Dio. Ad essere abbracciato dal Padre รจ il figlio disgraziato che torna a Casa partecipando al banchetto della Vita e non quello pulito che si sente a posto perchรฉ nei campi a lavorare come uno schiavo per meritarsi qualcosa dal padrone.
Nel vangelo, il โpaneโ, la Vita, รจ offerto a tutti gli impuri della storia: ai malati, agli ingiusti, ai delinquenti, ai fragili, elle prostitute e ai peccatori. Nel nostro brano gli unici che pare rimangano esclusi dalla possibilitร di nutrirsi di Dio son coloro che si reputano โa postoโ, i farisei appunto.
ยซGli ultimi saranno i primi, e i primi, ultimiยป (Mt 20, 16), e questo perchรฉ lโunico vero peccato รจ non credere allโamore, non credere che ci sia un Dio che si dร non come premio ma come dono.
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Alla fine, a sedersi alla tavola della Vita saranno coloro che non se ne sono mai ritenuti degni.
Il Vangelo ci fa memoria che ciรฒ che salva รจ la fede, accoglienza di un amore fontale e gratis, e non dura conquista morale.
AUTORE: don Paolo Squizzato
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