don Paolo Squizzato – Commento al Vangelo del 27 Marzo 2022

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Lโ€™Amore ama le storture, le storie sbagliate, gli uomini usciti di strada, gli imbrattati nel brago dei porci.
Lโ€™Amore ama far festa per coloro che si son sempre ritenuti inadeguati, fuori luogo, persi.
La gioia del Dio di Gesรน di Nazareth, non dipende dal comportamento dei figli, ma che questi sperimentino qual รจ il comportamento del Padre nei loro confronti: ยซquesta รจ la vita eterna [ossia la felicitร  piena] che conoscano teยป, ricorda Gesรน rivolgendosi a suo Padre (Gv 17, 3).

Abbiamo identificato la santitร  con un โ€˜migliorismoโ€™ morale, con il farcela a tutti i costi. Abbiamo creduto che lo scopo del cristianesimo fosse far felice Dio col proprio comportamento etico. Abbiamo ridotto la confessione ad unโ€™accusa del dislivello tra โ€˜ciรฒ che avrei dovuto essere e ciรฒ che mi ritrovo a vivereโ€™, quando il vangelo ricorda che la salvezza altro non รจ che perdersi nellโ€™abbraccio di un Amore che versa su me il balsamo che guarisce le ferite del mio vagabondare aprendomi cosรฌ ad un futuro di feconditร .

Solo questo abbraccio produrrร  vita, gioia, trasformazione interiore, mentre lโ€™accusa continua (e frustrante) del dislivello tra il dovere e la realtร  delle nostre miserie, genererร  solo sensi di colpa e tristezza mortale.

Dio non nutre aspettative su di noi, perchรฉ lโ€™amore non sโ€™aspetta nulla dallโ€™amato, come un buon genitore non dovrebbe attendersi nulla dai figli: ยซIl vero amore per i figli devโ€™essere a favore dei figli, svincolato da qualsiasi aspettativa nei loro confronti. Questa รจ una debolezza dei genitori: la si potrebbe definire il loro destinoยป (Etti Hillesum, Diario).

ยซQuesto tuo fratello era mortoยป (v. 32) dice il Padre al fratello maggiore. Ma ora รจ tornato a vivere โ€“ รจ risorto โ€“ perchรฉ ha accettato di perdersi nellโ€™abbraccio amoroso.

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Non avendo mai veduto cadaveri tornati in vita, per me credere alla risurrezione significa credere alla potenza del perdono donato a chi ha sbagliato nei miei confronti.

Perdonare non significa nรฉ amnistia nรฉ amnesia, ma dono perchรฉ lโ€™altro possa tornare a vivere, aprendolo cosรฌ a un futuro che ha il sapore di rinascita.

Perdonare per me significa concedere allโ€™altro il miracolo di ricominciare, di rialzarsi dalle proprie ceneri, per poi sperimentare che il primo a volare sono proprio io.


AUTORE: don Paolo SquizzatoFONTECANALE YOUTUBE