ยซQuando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesรน disse: โOra il Figlio dellโuomo รจ stato glorificatoโยป.
Il tradimento, il massimo del male subรฌto, Gesรน lo fa coincidere col massimo della gloria. Il buio che colpisce Gesรน, diventa possibilitร di manifestare la luce, la stoffa di cui รจ fatto lโAmore, la divinitร .
Lโamore riporta la vittoria quando viene ferito.
Le nostre fragilitร , limiti, fallimenti, il male invincibile che ci accompagna possono diventare โ se solo lo volessimo โ il luogo della manifestazione della gloria di Dio, della ri-creazione, dellโinizio di qualcosa di nuovo e inaudito.
ยซMi vanterรฒ ben volentieri delle mie debolezze, perchรฉ dimori in me la potenza di Cristo. Perciรฒ mi compiaccio nelle mie infermitร , negli oltraggi, nelle necessitร , nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, รจ allora che sono forteยป ci ricorda Paolo (2Cor 12, 9s.).
Sulla croce abbiamo la manifestazione massima dellโessenza dellโAmore; lassรน viene in qualche modo rivelato il nome stesso del divino, la sua stessa sostanza.
โVi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, cosรฌ amatevi anche voi gli uni gli altriโ (v. 34). La novitร di questo comandamento sta nel far perdere a questo lโaspetto di legge. Con Gesรน sโรจ chiusa lโepoca dellโosservanza di leggi sterili, e sโรจ aperta la possibilitร di vivere una vita nuova, attraverso il bene vicendevole, in ultima analisi la possibilitร di fare esperienza del divino.
Le leggi servono perchรฉ possiamo arrivare a farne a meno.
Gesรน non propone nuove esigenze, altri imperativi etici, pesi insopportabili da portare, ma elargisce un dono.
Infatti lโamore non obbliga mai, dona. E se โcomandaโ qualcosa prima lo concede.
ยซDonami o Dio ciรฒ che mi comandi, e poi comandami ciรฒ che vuoiยป (Agostino).
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AUTORE: don Paolo Squizzato
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