Gesรน si manifesta ai suoi nel โgiorno unoโ, leggendo letteralmente lโoriginale. ร il giorno da cui scaturiscono tutti i giorni della vita dellโuomo. ร il โprimo giornoโ della creazione, che non avrร piรน fine.
I discepoli, in quel giorno di vita e di ricreazione se ne stanno al chiuso con le porte sprangate, pieni di paura. Ora, in quel cenacolo che ha ancora lโodore del sepolcro, si manifesta il Vivente, Gesรน, e se ne sta ritto in piedi, lร โin mezzoโ ai suoi. Quei suoi che solo poche ore prima lโhanno tradito, abbandonato, rinnegato. E lui ora torna da loro. Non โmalgrado tuttoโ ciรฒ che gli hanno fatto passare, ma โattraverso tuttoโ tutto che ha vissuto a causa loro. Perchรฉ se Cristo รจ il Risorto รจ proprio perchรฉ ha attraversato lโodio, lโinimicizia e il dolore che i suoi gli hanno gettato addosso. Lโamore vince non โmalgradoโ, ma solo โattraversoโ ciรฒ che vive.
Questo si chiama perdono: scommettere ancora una volta su chi ti ha ferito e ucciso. Credere che lโuomo รจ capace di rinascere ancora una volta dalle proprie ceneri.
Ricordiamoci: se possiamo fare esperienza del Risorto nella nostra vita, non รจ a motivo della nostra fedeltร a lui, del nostro amore per lui, ma per il suo amore e la sua fedeltร nei nostri confronti.
โSe noi manchiamo di fede, egli perรฒ rimane fedele,
perchรฉ non puรฒ rinnegare sรฉ stessoโ (2Tm 2, 13).
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Gesรน giunge dai sui e โstette in mezzoโ. Non sopra. Gesรน non รจ il capo della comunitร , non occupa un posto al vertice, come lโapice di una gerarchia โ cosa che purtroppo accadrร per i capi nella Chiesa nei secoli โ ma sta โin mezzoโ. Se sta al centro nessuno risulterร piรน in basso o inferiore: โchi รจ il piรน grande tra voi diventi come il piรน piccolo e chi governa come colui che serve. [โฆ] Io sto in mezzo a voi come colui che serveโ (Lc 22, 26s.).
Giunge e la prima parola che pronuncia a questo manipolo di gente improbabile รจ โPace a voi!โ. Attenti, non รจ un augurio: โvi auguro di sperimentare la paceโ. Ma un dono: pienezza di vita, felicitร , compimento. Questo dona Gesรน a questi tali che lโhanno ferito, dato che lโamore รจ solo questo: dare la vita a chi gliela toglie, amore talmente forte da lasciare il segno, come di ferita sulle mani e sui piedi: ostensione dellโamore di Dio per lโuomo.
E dona anche lโabbondanza dello Spirito. A noi, rinchiusi dentro ai nostri sepolcri esistenziali, terrorizzati con le porte del cuore sprangate, ci viene insufflato lo Spirito di vita, il medesimo che soffiรฒ dentro a quel fantoccio di terra che fu Adamo, e che lo rese essere vivente. Noi, macerati da sensi di colpa, feriti dai nostri peccati, tradimenti, cadute, riceviamo ora lo Spirito sperimentando la nostra ri-creazione.
E alla fine Gesรน dice: โA coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiโ. Bisogna fare molta attenzione a questo passo. Gesรน sta dicendo ai suoi: voi ora portate vita alle persone che incontrerete, gettate luce in faccia alle donne e agli uomini del mondo. Chi lo accoglierร questo Spirito sarร risanato, perchรฉ lโamore รจ balsamo che sana le ferite; ma ci sarร qualcuno che lo rigetterร , e questi rimarranno al buio, perchรฉ liberi di farlo. Il dono del perdono non รจ potere concesso a pochi, ma responsabilitร che spetta a tutti.
