don Paolo Squizzato – Commento al Vangelo del 14 Novembre 2021

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La cronaca quotidiana ci fa memoria di violenze, distruzioni continue e di un male che pare non avere fine. Anche la primitiva comunitร  cristiana sโ€™รจ trovata avvolta in un male indicibile. Roma, la comunitร  di cristiani cui Marco si rivolge col suo vangelo, รจ stata messa a ferro e fuoco da Nerone. Gerusalemme pochi anni piรน tardi verrร  rasa al suolo.

E Marco riprende le parole del Maestro per infondere pace e serenitร  ai suoi. Non abbiate timore, perchรฉ questo dolore รจ paragonabile a quello che precede il parto (cfr. Gv 16. 21): qualcosa di nuovo sta per nascere. Il Vangelo ci ricorda che la storia non รจ un disastro, che non stiamo andando verso la fine, ma verso un fine. Ciรฒ che ci sta dinanzi รจ il nostro compimento, la nostra realizzazione come donne e uomini. Non stiamo per โ€˜disfarciโ€™, ma per โ€˜trasfigurarciโ€™.

A patto che ci giochiamo la vita non dietro il fascino delle star del momento (nel nostro brano i potenti della storia del Medioriente identificati con il Sole, la Luna e le stelle, considerati in quel tempo dรจi), tutte destinate ad ecclissarsi (vv. 24-25), ma nei valori proclamati nel vangelo. Se sโ€™investe sul potere, lโ€™avere, il successo del proprio ego, ci si ecclisserร , mentre se si esce dallโ€™io a favore di qualcuno, per il bene, la giustizia, la pace, si vivrร  in pienezza.

Ci sโ€™illumina illuminando gli altri. Non solo, il Vangelo di oggi ci ricorda che quando il male parrร  avere trionfato, quando si assisterร  alla manifestazione massima del male, allora contempleremo appieno la gloria di Dio: ยซVedranno il Figlio dellโ€™uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloriaยป (v. 26).

Perchรฉ? Semplicemente perchรฉ in quel venerdรฌ, lโ€™unico santo della storia, รจ accaduto proprio questo: dinanzi al male assoluto, alla croce di Cristo, alla morte di Dio, un uomo ha gridato: ยซdavvero questโ€™uomo era figlio di Dioยป (Mc 15, 39): riconoscimento di un amore. Memoria che lโ€™amore riporta la vittoria quando viene ferito, e che la tenebra, alla fine rivelerร  sempre la luce.

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AUTORE: don Paolo SquizzatoFONTECANALE YOUTUBE