don Paolo Squizzato – Commento al Vangelo del 13 Novembre 2022

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โ€œSi solleverร  nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, [โ€ฆ] a causa del mio nomeยป. Gesรน non fa sconti. A chi lโ€™ascolta sbatte in faccia la realtร . Le cose non vanno bene, e non ci sโ€™illuda che andranno meglio. La tradizione zen afferma che โ€˜il mondo รจ perfetto cosรฌ comโ€™รจโ€™, e Gesรน pare esserne convinto. Certo, semplicemente perchรฉ รจ qui ed ora che siamo chiamati a vivere con tutto noi stessi, senza rifugiarci in sogni o nostalgie. Piuttosto che recriminare su come va questo mondo, Gesรน invita ad immergercene e viverlo fino in fondo, percependo la vita come un parto, possibilitร  di venire alla luce di sรฉ. Proprio questa vita, con tutta la sua complessitร , con le tempeste e gli sconvolgimenti, e la grande dose di sofferenza che lโ€™accompagna, sta conoscendo i dolori del parto (cfr. Rm 8, 22), per una fioritura che non avrร  fine. La vita รจ processo di trasfigurazione, non di disfacimento. E forse in questโ€™ottica impariamo che la โ€˜fine del mondoโ€™, non accadrร  quando la violenza e la cattiveria raggiungeranno lโ€™apice, e quando lโ€™ultima bomba atomica deflagrerร  lโ€™intera creazione, ma quando ciascun essere vivente saprร  apporre nel quotidiano un gesto di bontร , un abbraccio accogliente, una condivisione del pane, un gesto di perdono gratuito. La โ€˜fineโ€™ non sarร  un fatto terribile, ma un evento di bellezza. E se sapremo conservare un barlume di umanitร  potremo anticipare la โ€˜fine del mondoโ€™ ogni volta che affermeremo un gesto di bontร  e di bellezza. In questo inferno su cui siamo chiamati a camminare, noi siamo di quelli che sโ€™ostinano ancora a raccogliere i fiori. E che dinanzi al volto dellโ€™altro si scoprono a dire: โ€˜sei la fine del mondo!โ€™. Tutta la Bibbia รจ concorde nel farci memoria che alla fine ciรฒ che rimarrร  รจ la fedeltร  di Dio, rivelata come Bellezza e Amore. Ma questo avverrร  come accade al seme che prima di essere un fiore conosce il buio della terra e il marcire. Aveva ragione il grande scrittore francese: ยซNon รจ niente il morire, spaventoso รจ il non vivereยป (Victor Hugo) Sรฌ, non รจ la morte biologica la cosa peggiore che potrร  capitarci, ma il non aver vissuto appieno. AUTORE: don Paolo Squizzato FONTE CANALE YOUTUBE