Gesรน entra trionfante a Gerusalemme, seduto su di un asinello.
Inizia per lui lโultima sua settimana di vita. Nella cittร santa rimarrร cinque giorni. Al โsesto giornoโ lo uccideranno. Al settimo conoscerร il sepolcro. Risorgerร lโottavo giorno. Si tratta della narrazione di una โnuova creazioneโ, dalla โcreazione dellโuomoโ โ avvenuta il sesto giorno โ alla sua ri-creazione, al suo compimento.
Ma cosa rende possibile la nostra ri-creazione? Lโassunzione della logica dellโasino, e dismettendo quella del cavallo.
Gesรน vincerร la morte in quanto โasinoโ, ossia attraverso una vita allโinsegna della mansuetudine, del servizio, condividendo i pesi altrui (cfr. Gal 6, 2) e una spiccata capacitร di ascolto (le orecchie molto grandi dellโasinoโฆ). Il cavallo รจ, di contro, lโanimale cavalcato da chi detiene il potere facendo uso della forza e della violenza.
Laddove vi รจ capacitร di servire, si realizzerร il Regno di Dio: ยซBenedetto il Regno che vieneยป (v. 10). Per questo occorre โslegareโ dentro di noi lโasinello (v. 2), ossia la nostra capacitร di amare e di servire. Gesรน รจ venuto proprio a tentare di sciogliere, slegare in noi questa capacitร di prenderci cura dellโaltro, di giocarci la vita in una modalitร non mondana.
โIl Signore ne ha bisognoโ di questo asino (v. 3). Egli ha bisogno del mio bene, ossia che si sciolga in me lโegoismo che mi blocca la vita, per effondere luce nel mondo facendo arretrare la tenebra del male. E stiamone certi: questo asinello il Signore ce lo rimanderร indietro subito (v. 3): lโamore che doniamo agli altri ci tornerร sempre indietro e in maniera sovrabbondante.
Il problema di fondo, รจ che noi amiamo il potere e la forza. Per questo preferiamo salire sul cavallo del vincitore di turno. Allโasino mansueto, che si pone a servizio, preferiamo la violenza dei potenti, per ingrossare il nostro ego.
Siamo chiamati a realizzarci attraverso la via del bene e del dono, ma continuiamo a strizzare lโocchio al mondo, con la sua logica apparentemente vittoriosa, fondata sul potere, lโavere e il successo. Ma se incrociamo lโasino col cavallo rischiamo di stare al mondo come il mulo, stupido e sterile.
Gesรน entrรฒ nella sua settimana di โcompimentoโ avendo come trono un asino, e la terminรฒ su di un altro trono, la croce: segno dellโamore che va fino alla fine. E ora molta gente urla: โOsannaโ che significa โDio salvaโ. Sรฌ, Dio salva cosรฌ, con lโamore che non demorde, rinnegando il proprio io a favore dellโaltro. E grida ancora: ยซBenedetto colui che vieneโฆยป. Sรฌ, perchรฉ lโAmore non puรฒ venire che in questa maniera, perchรฉ venisse in altro modo, magari con potenza e violenza, rinnegherebbe sรฉ stesso.
Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato
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