Gesรน risorto, si manifesta ai suoi nel โgiorno unoโ, stando al testo originale. ร il giorno oltre ogni giorno, slegato dal tempo e dallo spazio. In questa dimensione nuova โ stato dellโessere โ i discepoli se ne stanno al chiuso con le porte sprangate, pieni di paura, e Lui lร โin mezzoโ; non โmalgrado tuttoโ ciรฒ che gli hanno fatto, ma โattraversoโ tutto ciรฒ. Lโamore vince non โmalgradoโ, ma โattraversoโ ciรฒ che vive (cfr. Gv 12, 24).
Egli se ne sta lร in mezzo, non sopra, cosa che accadrร piรน tardi ai capi della Chiesa gerarchica Per chi sta in mezzo agli altri nessuno รจ inferiore: โchi รจ il piรน grande tra voi diventi come il piรน piccolo e chi governa come colui che serve. [โฆ] Io sto in mezzo a voi come colui che serveโ (Lc 22, 26s.), ebbe a dire Gesรน ai suoi.
A coloro che lo abbandonarono e tradirono riserva una parola, pace, e fa il dono dello Spirito, il respiro stesso di Dio.
Noi, rinchiusi dentro a sepolcri esistenziali, terrorizzati per tutto ciรฒ che accade, abbiamo la possibilitร di respirare lo stesso respiro di Dio, quello insufflato nel fantoccio di terra che fu lโantico Adamo, divenendo cosรฌ esseri viventi. Ora questo respiro vitale, ce lo portiamo dentro, รจ la nostra matrice profonda, il nostro Sรฉ autentico. Occorre solo diventarne consapevoli, e stare lรฌ, respirando, respirandolo.
Tutto รจ giร dato. Comincia a respirare. Diventa consapevole.
A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiโ, conclude il Nazareno. Avendo fatto esperienza della vita in voi stessi, ora comunicatela agli altri; gettate luce in faccia alle donne e agli uomini del mondo, e risvegliateli! Chi accoglierร la Luce sarร risanato, illuminato. Chi lo respingerร rimarranno liberi di farlo.
Il dono del perdono non รจ potere concesso a pochi, ma responsabilitร che spetta a tutti.
Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato



