HomeVangelo del Giornodon Paolo Quattrone - Commento al Vangelo di venerdì 5 Gennaio 2024

don Paolo Quattrone – Commento al Vangelo di venerdì 5 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 1, 43-51

- Pubblicità -

Sei stanco morto o stanco vivo?

Il brano della prima lettura di oggi è davvero un punto luminoso per questa giornata. È tratto dalla prima lettera di san Giovanni apostolo e il tema è l’amore. Giovanni ad un certo punto fa questa affermazione: “Chi non ama rimane nella morte”.

Parole che non richiedono grandi spiegazioni. Parole che ci invitano a continuare la riflessione sula nostra vita che abbiamo intrapreso a fine ed inizio anno. Io come mi sento? Vivo o morto? Mi sento spento o acceso? Nell’ombra o nella luce? La frase di Giovanni ci ricorda che tutte le volte che ci sentiamo spenti, fiacchi, depressi non dipende da chissà cosa ma fondamentalmente da un fatto: siamo troppo chiusi in noi stessi, non amiamo e di conseguenza la vita non scorre dentro di noi, tutto è stagnante, fermo, stantio.

Non a caso un po’ più avanti Giovanni dice: Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l’amore di Dio? Chiudere il cuore agli altri ci condanna alla tristezza, al buio, alla morte interiore, alla depressione. Facciamoci allora un buon esame di coscienza e chiediamoci a che punto sono nell’amore, se il mio cuore è tendenzialmente chiuso o aperto.

- Pubblicità -

Giovanni poi pronuncia queste parole di una forza e verità pazzesca: Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità. L’amore non è qualcosa di teorico ma si gioca nella concretezza, passa per gesti concerti, richiede un’apertura reale del cuore e della mente. Più ci chiudiamo in noi stessi e più ci allontaniamo dall’amore e dalla vita vera. Non restiamo ostaggi di noi stessi, del nostro io ma impariamo ad uscire da noi stessi sennò è la morte. Come mi sento ultimamente? Che percezione ho di me stesso/a?

Se mi sento spento, smorto significa che mi sto chiudendo tropo su di me, sui miei problemi, sulle mie cosucce. Ognuno certo ha i suoi problemi, le questioni da affrontare ma non per questo devo chiudermi a riccio, anzi, aprirmi agli altri mi aiuta anche a risolvere i miei problemi.

È importante certamente avere anche uno sguardo su di noi, risolvere i nostri problemi, trovare del tempo per noi stessi ma il problema è quando c’è spazio solo per me e soltanto per me. Un giorno, mentre eravamo a berci una birra con un mio amico e riflettevamo su alcune questioni abbiamo coniato questo slogan: “Sei stanco morto o stanco vivo?” C’è una bella differenza.

- Pubblicità -

Stanco morto lo sei quando ti trascini, quando fai qualcosa ma senza avere il cuore e la mente aperti, quando sprechi e butti il tuo tempo e alla fine della giornata sei stanco e con il cuore vuoto, ingrigito e insipido. Stanco vivo è quando ti dai agli altri, cerchi di mettere testa e cuore in ciò che devi fare e arrivi a fine giornata che sei sì stanco ma il cuore è colmo di gioia e di vita. Se viviamo solo per noi stessi non possiamo essere certamente contenti, ha ragione san Giovanni: Chi non ama rimane nella morte e aggiungo io: chi non ama è già morto ancor prima di morire.

Fonte