don Paolo Quattrone – Commento al Vangelo di mercoledì 3 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 1, 29-34

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Non temere, ci sono qua io con te

Ieri ho invitato me e voi a riflettere sulle nostre amicizie, su chi siano davvero i nostri amici e quale sia la qualità delle nostre amicizie. Leggendo il brano di Vangelo odierno, Giovanni Battista punta il dito verso un’altra persona che potrebbe rientrare tra i nostri migliori amici. Leggiamo l’inizio del brano: In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!

Giovanni ci invita a guardare verso Gesù e alla luce di quanto abbiamo meditato ieri potremmo fare questa riflessione: se guardo verso Gesù, posso dire che rientra tra la schiera dei miei amici? Tra me e Lui c’è amicizia o indifferenza, freddezza?

Gli amici sono importanti, preziosi perché sono coloro che ci sono nei momenti di gioia così come nei momenti bui e questo vale tanto più per Gesù, la sua forza sta nell’esserci sempre, Lui non ci molla mai, è super fedele e in più, come sottolinea il Battista è Colui che toglie il peccato del mondo.

Ciò è l’amico che ci aiuta a fuggire il male e a preferire il bene, è l’amico che ci libera dai peccati, dai pesi che opprimono e appetiscono spesso i nostri cuori, è l’amico dal quale possiamo andare e affidargli i nostri peccati e Lui li elimina.

È l’amico che ci salva dalla terribile tentazione di pensare di essere soli nel cammino della nostra esistenza, Gesù non può risparmiarci i problemi, le prove, le crisi, le malattie, i lutti ma ci rassicura e ci promette che qualsiasi cosa succeda Lui è al nostro fianco per aiutarci ad affrontare ciò che ci tocca vivere.

Ad essere precisi, la traduzione: colui che toglie il peccato del mondo, non è così esatta, perché in realtà si dovrebbe tradurre: Ecco l’agnello di Dio, colui che prende su di sè il peccato del mondo. Dio sì elimina i peccati, ma i problemi, le fatiche della vita, le prove, le crisi non ce le toglie ma le porta su di sé, le porta con noi.

L’amico infatti non è colui che ti toglie i problemi ma piuttosto colui che li vive con te. Concludo allegandovi al testo e all’audio di oggi un’immagine a me particolarmente cara, si tratta dell’icona dell’amicizia che si trova al Louvre. È un’antica icona copta del VII secolo.

Mostra Gesù che tiene la sua mano destra sulle spalle del monaco Mena, è un gesto di vicinanza, di amicizia, di confidenza, è come se Gesù dicesse al monaco: “Non temere, ci sono qua io con te”. La spalla è il luogo delle nostre fatiche, lì i pellegrini appoggiano la sacca, i carichi più pesanti, Cristo posa la sua mano sulla spalla del monaco per dirgli che è lì per aiutarlo a portare i suoi carichi, i suoi pesi, che non è solo nell’affrontare le fatiche e le prove dell’esistenza.

Al posto del monaco ognuno metta se stesso.

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