HomeVangelo del Giornodon Paolo Quattrone - Commento al Vangelo di mercoledì 10 Gennaio 2024

don Paolo Quattrone – Commento al Vangelo di mercoledì 10 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 1, 29-39

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Parla, Signore, ora ti ascolto!

Andiamo avanti con la lettura del primo libro di Samuele e con il brano che ci viene proposto oggi nella prima lettura. Vediamo che Samuele dormiva nel tempio del Signore così come anche il sacerdote Eli e ad un certo punto cosa accade:

il Signore chiamò: «Samuèle!» ed egli rispose: «Eccomi», poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Egli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo: «Samuèle!»; Samuèle si alzò e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Ma quello rispose di nuovo: «Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!». Il Signore tornò a chiamare: «Samuèle!» per la terza volta; questi si alzò nuovamente e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovane. Eli disse a Samuèle: «Vattene a dormire e, se ti chiamerà, dirai: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”».

Ecco soffermiamoci su queste ultime parole che il sacerdote Eli rivolge al giovane Samuele: dirai: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”. Quanto sto per dire sembra contraddirsi con quanto sottolineavo ieri ma non è così.

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Ieri consigliavo a me e a voi l’importanza di sfogarci con Dio quando preghiamo, andare a Lui e dirgli ciò che abbiamo nel cuore e ci sta, ed è cosa buona a giusta ma attenzione, la preghiera non è solo dire ma anche ascoltare sennò diventa un monologo. Premesso che la preghiera personale dovrebbe iniziare sempre dall’ascolto di Dio e poi con il parlare noi, ci può stare che in certi momenti e situazioni iniziamo sfogandoci con Dio però poi dopo lo sfogo iniziale dobbiamo fermarci, tacere e prendere la Parola di Dio, le letture del giorno, un brano della Bibbia, metterci a leggere, anche più volte quel brano e dirci: ok mi sono sfogato, ho detto la mia, ora sento cosa Dio ha da dire a me.

Altrimenti, così come ricordavo ieri, sono sempre lì ad ascoltare i miei lamenti, le mie paure, i miei problemi e non mi sintonizzo su altro. Va bene sfogarmi con Dio, parlargli ma troviamo sempre il tempo, quando preghiamo, per ascoltare cosa Lui ha da dire a noi: Mi sono sfogato, gli ho detto cosa provo, ora però mi sintonizzo su di Lui e sento cosa ha da suggerirmi e questo lo si fa leggendo, ascoltando la sua Parola.

Non ascoltiamo sempre e solo le nostre parole, le nostre ragioni, i nostri pensieri ma impariamo anche ad ascoltare Dio, diciamogli ogni volta che preghiamo: “parla, Signore, ora ti ascolto!”.

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