Commento di don Paolo Quattrone – sacerdote della diocesi di Aosta, parroco di Bard, Donnas, Hรดne e Vert.
Alziamo gli occhi per guardarci attorno
Non รจ scontato poter vedere, cosรฌ come tante cose diamo per scontate ma non lo sono. Oggi celebriamo la memoria di santa Lucia protettrice della vista e questo non รจ da ricercare nella sua biografia e nelle modalitร della sua uccisione poichรฉ condannata a morte a Siracusa sua cittร natale.
Lโessere patrona della vista sembra dipendere invece dal suo nome, Lucia, che significa luce, portatrice di luce. Regaliamoci in questa giornata un momento per renderci conto del dono della vista che abbiamo e ringraziare per questo.
Mi ricordo che circa 20 anni fa, quando ho iniziato a frequentare lโAccademia di Belle arti di Brera il nostro professore di storia dellโarte ci aveva portato allโistituto dei ciechi per vivere unโesperienza pazzesca: farci guidare in stanze completamente buie da persone cieche e questo per ricordarci che in quanto studenti dโarte avevamo la fortuna di vedere e il dovere di imparare a guardare.
Per le persone che non hanno la vista, per chi รจ cieco o per chi la sta perdendo a causa di malattie o anzianitร chieda a santa Lucia di avere la capacitร di vedere con il cuore cioรจ di sapersi sintonizzare con le persone, non guardare solo a se stessi, al proprio handicap ma saper guardare con il cuore e con lโanimo. E per chi ha la vista facciamo quanto ci suggerisce una frase che troviamo nella prima lettura: โLevate in alto i vostri occhi e guardate: chi ha creato tali cose?โ.
Leviamo gli occhi spesso concentrati su schermi, smartphone per guardarci attorno, accorgerci di ciรฒ che di bello ci circonda, dei luoghi nei quali viviamo, delle strade per le quali passiamo provando qualche volta ad osservale come se fossimo turisti, come se fosse la prima volta che vi passiamo, non vi รจ mai accaduto di scoprire un dettaglio nuovo, un particolare di una via, di una casa, di un posto che vedete spesso?
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Impariamo anche ad alzare lo sguardo per accorgerci delle persone che incrociamo sul lavoro, per strada e anche in famiglia, a volte viviamo in casa ma ognuno per conto proprio senza guardarci, senza accorgerci gli uni degli altri.
AUTORE: don Paolo Quattrone – Fonte
