PER COMPRENDERE LA PAROLA
Il legame fra la 1ยช lettura e il Vangelo nella forma รจ chiaro. Si tratta di due esempi di maledizione-benedizione contrapposte. Nella sostanza invece il rapporto รจ solo indiretto: in Geremia: fiducia nellโuomo o fiducia in Dio; nel Vangelo: beatitudine e maledizione nel Regno di Dio.
PRIMA LETTURA
Non รจ un testo secondo lo stile abituale di Geremia. Si tratta dโun insegnamento sapienziale, costruito seguendo un parallelismo abbastanza sviluppato.
Lโautore pone i contemporanei davanti a una scelta: maledizione o benedizione. A tale scopo, riprende il tema delle due vie, frequente nella Bibbia.
Mettere la propria fiducia nellโuomo: รจ lโariditร , lโaccecamento, il deserto. Fuori di Dio lโuomo non puรฒ riconoscere la grandezza della propria esistenza.
Invece lโuomo che mette la sua fiducia in Dio, che fonda la sua vita sul rapporto con Dio, non teme il caldo, non ha paura dellโariditร , non รจ sterile. Le sue foglie rimangono verdi, perchรฉ รจ piantato lungo lโacqua.
Il parallelismo รจ chiarissimo fra le due parti del testo:
- fiducia nellโuomo = terra desolata, arida, nessuna felicitร ;
- fiducia in Dio = acqua corrente, foglie verdi, frutti.
Scegliere Dio vuol dire felicitร , scegliere se stesso vuol dire infelicitร .
SALMO
- Pubblicitร -
Riprende i temi della 1ยช lettura, aggiungendovi altre immagini. In una lettura cristiana, Cristo in croce รจ il giusto per eccellenza.
SECONDA LETTURA
ร il seguito della domenica precedente. Il pensiero greco, segnato dal platonismo, non puรฒ capire la risurrezione dei morti (la risurrezione della carne, cf At 17,32).
Per Paolo, la risurrezione di Cristo รจ lโavvenimento centrale della fede cristiana: โCristo รจ risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono mortiโ.
Senza la risurrezione, la fede cristiana sarebbe illusione e utopia. Senza di essa gli uomini rimarrebbero schiavi dei loro peccati. La fede diventerebbe peggio del nulla.
La risurrezione trasforma lโintera esistenza umana. Col Cristo risorto รจ cominciata una nuova creazione.
VANGELO
ร la versione delle โbeatitudiniโ secondo la tradizione lucana (6,20-49). Diversamente da Mt 5, Cristo discende dal monte e si ferma in un luogo pianeggiante. ร sceso dal monte dove aveva pregato dopo la scelta dei Dodici. E ritornato in mezzo al popolo. Luca sottolinea volentieri questo contatto diretto di Gesรน con le folle.
Lโinsegnamento di Gesรน รจ in stretto rapporto con ciรฒ che vivono i destinatari: alcuni cristiani se ne stavano tranquilli nella loro ricchezza, altri erano perseguitati, altri avevano fame oraโฆ (tono molto diretto: โOraโ ripetuto, โin quel giornoโ).
La situazione dellโepoca non presenta niente di nuovo: anche i loro padri trattavano cosรฌ i profeti. ร una situazione che fa parte dellโesistenza cristiana di ogni tempo.
Lโopera di Dio non si sviluppa necessariamente in continuitร con lโopera del mondo e degli uomini. ร piuttosto in contraddizione con ciรฒ che a noi sembra felicitร o infelicitร (differenza fra maledetto e infelice: 1ยช lettura). Avverrร un capovolgimento delle situazioni: โI primi saranno gli ultimiโฆโ.
PER ANNUNCIARE LA PAROLA (piste di omelia)
La felicitร
Per molti รจ una questione di fortuna o di denaro: col denaro si possono avere tutti i beni materiali e acquistare cultura, considerazione, potere, ecc. Per la Scrittura รจ una questione di scelta: in chi porre la propria fiducia?
Gesรน va oltre: coloro che noi giudichiamo disgraziati, egli li dichiara beati. Chi sono oggi questi โbeatiโ? Sanno in che cosa consiste la loro felicitร ? Possono credervi se coloro che dovrebbero predicarla vivono in realtร in una felicitร diversa e fanno di tutto per attirarvi anche loro?
Il Vangelo ci appare duro e utopistico. E lo รจ per una vita che si limitasse alla terra. La sua validitร si fa evidente soltanto se crediamo alla risurrezione.
Ma giร da quaggiรน il suo insegnamento รจ verificabile. Tanti uomini vi hanno creduto (Francesco dโAssisi, per esempio, Charles de Foucauld, ecc.). Alcuni propongono alla nostra societร obiettivi diversi dalla ricchezza. Tutti noi abbiamo bisogno della scossa del Vangelo per ridar ordine alle nostre idee di felicitร e per orientare le nostre scelte.
La speranza cristiana
La felicitร materiale non รจ sopportabile se รจ limitata al solo presente. Perchรฉ รจ corrosa dallโinquietudine del domani.
La felicitร di cui parla Cristo vale insieme per lโoggi e per il domani. Dice ai poveri: Vostro รจ il Regno di Dio (al presente); sarete saziatiโฆ riderete (al futuro).
La speranza del cristiano si fonda interamente sulla fede nel Cristo risorto: qualche cosa รจ cominciato. ร un fatto. In lui ora abbiamo una vita nuova che il Vangelo chiama โRegno di Dioโ.
Se Cristo non รจ risorto, allora i poveri e gli afflitti sono le creature piรน infelici e senza rimedio. La loro vita รจ un fallimento definitivo. E coloro che hanno scelto volontariamente la povertร sono degli sciocchi.
La speranza del cristiano non รจ quindi un vago ottimismo, ma la fiducia in qualcuno: il Signore. โBenedetto lโuomo che confida nel Signoreโ (1ยช lettura). Cristo รจ risorto, ma per essere โprimizia di coloro che sono mortiโ, โaffinchรฉ dove sono io, siate anche voiโ.
In chi mettere la propria fiducia?
Chi sono oggi i maestri di pensiero e di vita? Scrittori, responsabili della pubblicitร , capi di movimentiโฆ
Il cristiano non รจ un โcreduloneโ. Egli ha precisi criteri per distinguere nei messaggi che gli si rivolgono ciรฒ che รจ benedetto e ciรฒ che รจ maledetto: quanto si limita alla felicitร terrena รจ inevitabilmente illusione e miraggio. โMaledetto lโuomo che confida nellโuomoโ (1ยช lettura).
Da parte nostra, che profeti siamo? Preoccupati anzitutto che si dica bene di noi? di โche cosa se ne dirร โ? Dimostriamo fermezza nelle nostre convinzioni? coraggio per manifestarle? Negli impegni della vita quotidiana siamo a servizio degli autentici valori: la veritร , la libertร , la giustizia e lโamore? Il nostro messaggio supera le nostre idee personali, la nostra stessa persona?
Tratto da โOmelie per un anno 1 e 2 โ Anno Cโ โ a cura di M. Gobbin – LDC
ACQUISTA IL LIBRO SU
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
SESTA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 17 Febbraio 2019 anche qui.
Lc 6, 17. 20-26 Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, Gesรน, disceso con i Dodici, si fermรฒ in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidรฒne. Ed egli, alzร ti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: ยซBeati voi, poveri, perchรฉ vostro รจ il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perchรฉ sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perchรฉ riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perchรฉ, ecco, la vostra ricompensa รจ grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perchรฉ avete giร ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perchรฉ avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perchรฉ sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profetiยป. C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.Fonte: La Sacra Bibbia
ALTRI COMMENTI [/box]



