I paradossi del Signore: perdere per trovare
A volte penso che se avessi visto Gesรน nel suo passaggio qui sulla terra, se fossi stato tra quelli che hanno ascoltato la sua voce e respirato il suo fiato sarebbe per me piรน facile credere e forse avrei meno dubbi: vedere รจ toccare con gli occhi, vedere รจ svelamento di ombre.
Tutto chiaro, tutto accessibile.Comprendo quindi profondamente la domanda di quegli stranieri che chiedono di โvedere Gesรนโ, avrei fatto lo stesso infatti, faccio lo stesso. E mi aspetterei, come forse quei Greci, uno sfavillio di luce, un trionfale manifestarsi di potenza e gloria: segnali di forza insomma, di invincibilitร . E inveceโฆ Gesรน risponde alla mia richiesta rivolgendo il mio sguardo alla piccolezza nascosta: โse il chicco di granoโฆโ.
Mi aspetto il dirompere della maestositร e Lui mi porta nel silenzio della terra umida, dove un chicco di grano sta partorendo la sua vita. Attraverso la morte. Non ci abitueremo mai ai paradossi del nostro Dio: perdere per trovare, dare per ricevere, morire per vivere; รจ una logica che ci afferra e ci scuote, ci trascina in voli impensati, su traiettorie imprevedibili.
โTu non sai come spunta una gemma a primavera e come un fiore parli a un altro fiore e come un sospiro sia udito dalle stelle, tu non saiโฆโ (David M. Turoldo).
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