don Luigi Maria Epicoco – Novena a San Giuseppe – Sesto Giorno

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“So che siete venuti direttamente da me perchรฉ gli altri “due” non hanno fatto proprio una bellissima figura a regalare al bambino incenso e mirra. Ma detto tra noi, tutte e tre ci siamo trovati un po’ spiazzati davanti alla povertร  dignitosa di quella famiglia.

Io volevo nascondere l’oro perchรฉ mi sembrava un regalo da pezzenti. Infatti lรฌ dove trovi dignitร  anche nell’estrema povertร , capisci che non puoi contribuire con cose materiali, ma solo con un pezzettino della tua umanitร . Eravamo impreparati a un incontro simile. Era andata meglio da Erode. E’ piรน facile pavoneggiarsi in una corte, mostrando le vesti firmate, gli anelli piรน in voga, e l’ultimo modello di cammello Suv inaugurato proprio per il viaggio.

Ma quando arrivi davanti alla fragilitร  di un bambino, ti accorgi che il tuo cammello Suv non serve a niente, e che nelle case dei poveri non conta ciรฒ che indossi ma ciรฒ che sei. Credo che รจ stato per questo che alla fine ci siamo tutti e tre prostrati davanti a quel bambino. Solo un Dio poteva coglierci cosรฌ impreparati. Eravamo arrivati davanti a quella stalla per ragionamento e calcoli di stelle, ma non potevamo immaginare di trovare in quel niente il Tutto. Giuseppe si affrettรฒ a metterci a nostro agio.

Ci offri del latte che credo avessero anche loro ricevuto da qualche pastore. E con la barba ancora un po’ sporca di quella bevuta abbiamo tirato fuori questi regali sperando che almeno Giuseppe capisse che al piรน vicino “Cambio oro” avrebbe potuto ricavare una somma non indifferente di denaro.

Ci ringraziรฒ e ci disse che quelli erano doni non da scartare ma da conservare per tempi migliori. Ci disse che Gesรน da grande avrebbe capito ciรฒ che nemmeno noi forse riuscivamo a comprendere. Ci sembrรฒ molto piรน saggio di noi. Certa povera gente ti dร  grandi lezioni, perchรฉ hanno una libertร  che noi ricchi non abbiamo.

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Noi siamo ricchi non perchรฉ possediamo delle cose ma molto spesso perchรฉ sono le cose a possedere noi. Quella invece era gente libera. Negli occhi di Giuseppe ho visto gli occhi della libertร  vera”.

(Intervista a Gaspare, uno dei tre Re Magi)

ย Salve Custode del Redentore
e Sposo della Vergine Maria.
A te Dio affidรฒ il Suo Figlio.
In te Maria ripose la Sua fiducia.
Con te Cristo diventรฒ uomo.
O beato Giuseppe,
mostrati padre anche per noi,
e guidaci nel cammino della vita.
Ottienici Grazia, Misericordia e Coraggio,
e difendici da ogni male. Amen

don Luigi Maria Epicoco

San Giuseppe, รจ lo sposo diย Mariaย e ilย padre putativoย diย Gesรน, e nella Bibbia รจ definito come uomoย Giusto. Fu dichiarato patrono della Chiesa universale dal beato Pio IX l’8 dicembre 1870.
La Novena รจ una preghiera devozionale che va ad incidere sul rapporto di amicizia che ciascuno di noi puรฒ e deve avere con i santi del cielo.

San Giuseppe si puรฒ “pregare” quindi per chiedere aiuto sul lavoro, in famiglia, sulle case e per una buona morte.

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La novena a San Giuseppe รจ da recitare per nove giorni consecutivi a partire dal 10 marzo (in preparazione alla festa di San Giuseppe del 19 marzo) o dal 22 aprile (in preparazione alla festa di San Giuseppe Lavoratore del 1 maggio) o tutte le volte che si desidera esprimere la propria devozione a San Giuseppe o si desidera chiedere una grazia al Signore per intercessione del Santo o per dire grazie a San Giuseppe per le grazie giร  ricevute.
Le novene devono essere recitate per nove giorni consecutivi senza interruzioni; se un giorno ci si dimenticasse di recitarle, รจ necessario ricominciare da capo, non perchรฉ siano formule magiche, ma per esercitare la nostra costanza e fedeltร  nella preghiera. (Fonte)

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