Come si fa a far diminuire di botto lโorda dei followers? Ovviamente Gesรน non poteva farsi questa domanda in questi termini perchรฉ i social ancora non esistevano duemila anni fa, ma il principio evangelico attraverso cui cercare in mezzo alla folla un popolo rimane valido: โSe uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non puรฒ essere mio discepolo. E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non puรฒ essere mio discepoloโ.
Cerco di immaginare lโespressione dei volti delle tantissime persone che lo seguivano. Finchรฉ Gesรน parla di amore, di rispetto, di perdono, tutte queste parole hanno sempre un sapore romantico, specie quando ragioniamo in astratto. Ma quando tutto diventa cosรฌ tremendamente concreto fino al punto da richiedere la capacitร di saper vivere una libertร radicale anche da ciรฒ a cui teniamo di piรน, allora tutto cambia. Infatti dietro il verbo โodiareโ non cโรจ la logica del disprezzo ma bensรฌ la logica di non voler mai trasformare chi si ama nel proprio dio.
A Cristo non fa problema se amiamo un padre, una madre, un figlio, un fratello, ma se questo amore diventa talmente tanto intenso da fermare la vita, da ingabbiarla, da non farla andare piรน avanti, da condizionarla fino al punto di non riuscire piรน a capire ciรฒ che vale da ciรฒ che non vale.
Lโidolatria รจ denunciata non come il fastidio di Dio che vuole lโesclusiva, ma come la preoccupazione di chi sa che solo Dio puรฒ salvarci, e che quando vogliamo farci salvare da altre cose che non sono Dio molto spesso rimaniamo male e con le ossa rotte. Ma ci vuole una grande fiducia per staccarsi da certe relazioni malate e recuperarle in maniera sana.
Ciรฒ รจ possibile se ti fidi di Lui fino al punto di saperti mettere anche contro te stesso, di accogliere ciรฒ che cโรจ (che รจ poi il significato di croce) e andarGli dietro. Sicuramente perรฒ in un cammino del genere non possono piรน esistere le mezze misure. Infatti Cristo cerca discepoli non followers.
Fonte: Fede 2.0
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco | PAGINA FACEBOOK



