don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo di oggi, 25 Luglio 2019 – Mt 20, 20-28

<<Si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: “Che cosa vuoi?”. Gli rispose: “Di’ che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno”>>.

La preghiera di questa madre suona davvero come una raccomandazione. Ma le preghiere di ogni madre non sono forse sempre raccomandazioni? Credo che ogni madre preghi così. Raccomanda i propri figli al Signore e lo fa così come meglio crede, e delle volte può sbagliare il contenuto, ma l’intenzione rimane buona. È il caso anche della madre dei figli di Zebedeo. È convinta che chiedere i posti migliori per i suoi figli sia una roba buona, ma non ha nessuna idea di cosa stia realmente chiedendo a Cristo.

Se avesse saputo che fine stava per fare Gesù non avrebbe certamente chiesto che i propri figli facessero la medesima fine. non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto  per bere?”. Gli dicono: “Lo possiamo”. Ed egli soggiunse: “Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio”».

Che è un po’ come dire: non sapete quello ste state chiedendo, anche se  farete la medesima fine, ma non ragionate così come ragiona il mondo: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».

La logica di Dio è una logica capovolta rispetto a quella del mondo. Se per il mondo esiste la corsa per i primi posti, nella logica del Vangelo deve esistere la corsa all’ultimo posto, cioè a quel posto in cui di più si può dare e non prendere dalla vita dell’altro. Per questo il titolo migliore che si è scelto il successore di Pietro è “servo dei servi di Dio”.

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Il mio calice, lo berrete.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 20, 20-28

In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore.

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