Il Vangelo di oggi ci riporta sotto la croce. Ed รจ proprio lรฌ che accadono due cose importanti che dovrebbero fissarsi nella nostra memoria e nel nostro cuore. Innanzitutto il lascito che Gesรน fa a Giovanni: <<Gesรน allora, vedendo la madre e lรฌ accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio! “. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!” E da quel momento il discepolo la prese nella sua casaยป. Maria ci viene data non come una tra le tante, ma come l’ereditร preziosa che Gesรน consegna all’umanitร , attraverso Giovanni, perchรฉ non solo la custodisca ma si lasci amare da Lei cosรฌ come Lei ha amato Gesรน.
Sotto la croce diventiamo tutti figli di Maria e questo per espressa volontร di Gesรน. Dovremmo domandarci se ci รจ chiaro che un cristianesimo senza Maria non รจ solo un cri stianesimo piรน povero, ma รจ un cristianesimo incompleto. Maria fa parte del minimo sindacale per dirci cristiani. Senza la Sua maternitร รจ difficile riuscire a vivere fino in fondo il Vangelo.
La seconda cosa importante di questa pagina nel Vangelo รจ tutta racchiusa nella sete di Gesรน: <<Dopo questo, Gesรน, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: โHo seteโ. Vi era lรฌ un vaso pieno d’aceto; posero perciรฒ una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesรน disse: “Tutto รจ compiuto! E, chinato il capo, spirรฒ>>.
La posizione che Gesรน assume davanti all’umanitร non รจ una posizione di autosufficienza. Gesรน, il Figlio di Dio si fa bisognoso di ognuno. La Sua sete รจ sete che puรฒ essere estinta solo dal nostro amore. Ma non dobbiamo dimenticare che molto spesso noi corrispondiamo a questa sete con un amore che sa di aceto e non di acqua.
Un amore che mortifica e non disseta. ร una domanda seria che ci pone il Vangelo: con che amore amiamo Cristo? Non basta parlare di Lui, fare delle cose per Lui, vestirci di Lui per poter anche dire che lo amiamo. ร la tenerezza con cui viviamo che dice che non siamo aceto, ma acqua che disseta.
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Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 19, 25-34
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesรน sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clรจopa e Maria di Mร gdala.
Gesรน allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: ยซDonna, ecco tuo figlio!ยป. Poi disse al discepolo: ยซEcco tua madre!ยป. E da quellโora il discepolo lโaccolse con sรฉ.
Dopo questo, Gesรน, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinchรฉ si compisse la Scrittura, disse: ยซHo seteยป. Vi era lรฌ un vaso pieno di aceto; posero perciรฒ una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso lโaceto, Gesรน disse: ยซร compiuto!ยป. E, chinato il capo, consegnรฒ lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perchรฉ i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato โ era infatti un giorno solenne quel sabato โ, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe allโuno e allโaltro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti perรฒ da Gesรน, vedendo che era giร morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpรฌ il fianco, e subito ne uscรฌ sangue e acqua.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
