don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del Giorno – 25 Febbraio 2020

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Una cosa molto strana accade nel Vangelo di oggi, ma in questa faccenda strana c’รจ anche una chiave di lettura illuminante per la nostra vita.

Gesรน parla apertamente ai suoi discepoli del destino che lo aspetta a Gerusalemme: <<โ€Il Figlio dell’uomo sta per esser consegnato nelle mani de gli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterร โ€. Essi perรฒ non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni>>.

La loro ย reazione รจ la paura. E la paura la si puรฒ vivere in diversi modi. Il modo piรน sbagliato รจ quello di non affrontarla, di nasconderla, di volerla soffocare. Quando ci mettiamo a soffocare le domande, l’angoscia, la tristezza che si impadronisce del cuore, molto spesso usiamo mezzi sbagliati. Tra i piรน diffusi c’รจ quello dellโ€™affermazione di noi stessi: <<“Di che cosa ย stavate discutendo lungo la via?”. Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il piรน grandeโ€>>.

L’ansia di emergere, l’ansia dei primi posti, della carriera, delle volte nasconde un grande vuoto interiore. Vogliamo ย affermarci esteriormente perchรฉ dentro sperimentiamo un grande vuoto esistenziale.

Fare questo รจ un po’ come un antidolorifico rispetto a un dolore immenso che ci abita, ma questo non porta nessun vantaggio vero ma solo un illusorio sollievo momentaneo. Sulla stessa scia usiamo il denaro, il possesso delle cose, la sessualitร , il cibo. Tutte queste cose a volte nascondono un vuoto interiore che tentiamo di colmare con l’uso di questi mezzi.

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Gesรน nel Vangelo di oggi dice chiaramente che non affrontare la paura che ci abita ci rende infelici e che soltanto recuperando l’atteggiamento di un bambino potremmo venirne fuori: <<Preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: “Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato”>>.

Non bisogna soffocare il bambino che in noi ha paura, ma accoglierlo, infondergli fiducia. Non รจ forse questo il ruolo dell’Amore di Dio? Non รจ forse piรน efficace il Suo abbraccio piรน di ogni carriera?

Commento di don Luigi Maria Epicoco al Vangelo di Lc 9,28-36


Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 9, 30-37 In quel tempo, Gesรน e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: ยซIl Figlio dellโ€™uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerร ยป. Essi perรฒ non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafร rnao. Quando fu in casa, chiese loro: ยซDi che cosa stavate discutendo per la strada?ยป. Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse piรน grande. Sedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuole essere il primo, sia lโ€™ultimo di tutti e il servitore di tuttiยป. E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: ยซChi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandatoยป. Parola del Signore

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