C’รจ qualcosa che stride in maniera profonda nel racconto del Vangelo di oggi. Da una parte Gesรน sembra scoprire una volta per tutte le carte circa il suo destino che lo aspetta a Gerusalemme: <<Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarร consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perchรฉ sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterร >>.
E dall’altra parte la risposta da parte dei discepoli che sembrano avere la mente e il cuore fissi altrove: <<Allora gli si awicinรฒ la madre dei figli di Zebedรจo con i suoi figli, e si prostrรฒ per chiedergli qualcosa. Egli le disse: “Che cosa vuoi?”. Gli rispose: “Di’ che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno”. Rispose Gesรน: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?” >>.
Come si puรฒ pensare ai primi posti mentre chi ami ti sta dicendo che sta andando incontro a una morte violenta? Ciรฒ che sembra contraddittorio penso si spieghi attraverso quella logica di rimozione che tutti noi attuiamo davanti alle cose difficili della vita.
Infatti pur di non voler incontrare l’ angoscia siamo disposti a distrarci in tutti i modi o ad esorcizzarla nella maniera piรน strana possibile. Delle volte usiamo appunto la logica della carriera per nascondere Pangoscia della vita, altre volte il cibo o il sesso, altre volte il possesso dei beni.
ร solo un modo per rimuovere il problema e non un modo per dire che non ci interessa. Anzi dovremmo quasi dire che รจ proprio perchรฉ sentiamo che ci interpella in maniera cosรฌ profonda che non riusciamo a fare altro che trovare forme anestetiche che ci salvino.
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Questo รจ il motivo per cui Gesรน invece invita al realismo dell’ultimo posto? <<Non cosรฌ dovrร essere tra voi; ma colui che vorrร diventare grande tra voi, si farร vostro servo, e colui che vorrร essere il primo tra voi, si farร vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non รจ venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti >>.
Commento di don Luigi Maria Epicoco al Vangelo di Mt 20, 17-28.
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