โSubito dopo Gesรน obbligรฒ i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, verso Betsaida, mentre egli avrebbe congedato la follaโ.
Raramente Gesรน รจ cosรฌ risoluto nellโimpartire un ordine ma il vangelo di oggi inizia invece proprio con una risolutezza che non ammette contestazioni. E la cosa che colpisce di piรน sta nel fatto che questo comando riguarda la salute dei discepoli.
Infatti li obbliga a una pausa, a fermarsi, a prendersi del tempo per loro. ร Lui a sparecchiare dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. I discepoli che hanno solo collaborato a quel miracolo devono obbedire a Gesรน che dice loro: โfermatevi, datevi una calmata, prendetevi un poโ di tempo per voi; io vi raggiungo dopoโ.
Quasi mai riflettiamo che a Gesรน non stanno a cuore i nostri eroismi, il nostro correre continuamente, il non fermarci mai. A Lui stiamo a cuore noi, il nostro vero bene, e ciรฒ che ci fa davvero bene. E delle volte per recuperare questo vero bene bisogna avere lโumiltร di una pausa.
Qualunque sia la nostra vocazione o qualunque cosa facciamo nella vita, dobbiamo liberarci dalla logica aziendale di produrre sempre per recuperare la logica di non far diventare disumano ciรฒ che stiamo facendo, fosse anche il bene. Ma รจ il prosegui della frase che fa riflettere ancora di piรน: โPreso commiato, se ne andรฒ sul monte a pregareโ.
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Gesรน sente continuamente il bisogno di pregare. La preghiera per Lui non รจ un dovere, nรฉ un rito, nรฉ unโabitudine. La preghiera per Gesรน รจ come lโossigeno, come ciรฒ che lo riporta costantemente al Suo vero centro, a ciรฒ che conta, al motivo per cui รจ venuto al mondo. Ma in fondo non dovrebbe essere cosรฌ anche per noi?
Per quale motivo dovremmo pregare se non per ritornare allโEssenziale? La vita, con i suoi ritmi, molto spesso ci distrae, ci conduce fuori rotta, ci fa vivere per dettagli che non valgono la pena. La preghiera ci fa tornare a ciรฒ che conta, a ciรฒ che dร di nuovo significato a tutto.
La preghiera รจ tornare a Cristo nel cuore delle nostre tempeste.
Mc 6, 45-52
Dal Vangelo secondoย Marco
[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesรน subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsร ida, finchรฉ non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andรฒ sul monte a pregare.
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli perรฒ affaticati nel remare, perchรฉ avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andรฒ verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: ยซร un fantasma!ยป, e si misero a gridare, perchรฉ tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlรฒ loro e disse: ยซCoraggio, sono io, non abbiate paura!ยป. E salรฌ sulla barca con loro e il vento cessรฒ.
E dentro di sรฉ erano fortemente meravigliati, perchรฉ non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
