don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 9 Dicembre 2022

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Ci sono dei momenti in cui prendiamo talmente tanto distanza dalla vita da non riuscire piรน nรจ a gioire nรจ a soffrire piรน veramente per nulla:

โ€œMa a chi paragonerรฒ io questa generazione? Essa รจ simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete piantoโ€.

Questaย forma di apatiaย e diย pericoloso cinismoย di cui possiamo ammalarci, rende la nostra presenza, ovunque essa sia, un peso. Quando un religioso o una religiosa si ammalano di questa malattia spirituale, rendono la propria comunitร  un girone di inferno.

Quando un figlio assume questo atteggiamento nella propria famiglia, porta i genitori allโ€™esasperazione. Quando un amico in una comitiva si comporta cosรฌ, rovina sempre la serata a tutti. รˆ un poโ€™ la politica del โ€œcome la fai la sbagli sempre!โ€.

Chi non si lascia intercettare in maniera profonda dalle persone o dalle situazione che vive, รจ destinato a diventare talmente tanto distante da esserne tagliato fuori. La fede รจ la capacitร  diย saper stare in maniera โ€œsanaโ€ dentro le situazioni senza ammalarsiย perchรฉ si รจ diventati succubi, e senza distanze perchรฉ si รจ diventati anaffettivi e apatici.

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Il termine esatto รจย โ€œcompassioneโ€, e Gesรน una volta lo aveva spiegato cosรฌ: โ€œridi con chi ride, e piangi con chi piangeโ€.

Fonte: nellaparola.it