HomeVangelo del Giornodon Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 7 Aprile 2024

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 7 Aprile 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 20, 19-31

La miseria più grande nella mia vita non sono i miei peccati, ne le mie debolezze, ne tanto meno gli spigoli del mio carattere. La miseria più grande della mia vita è quel retrogusto di incredulità che attraversa un pò tutto ciò che sono, che penso e che faccio.

E’ la stessa incredulità di Tommaso; è l’incredulità di chi fa fatica a fidarsi di qualcuno diverso da se stesso. Bisogna avere molta misericordia per chi è affetto da questa fatica di credere. Gesù usa con Tommaso un abisso di misericordia perchè gli permette di “toccare” ciò che fa fatica a credere.

La Misericordia è poter fare un’esperienza d’amore talmente forte da non avere bisogno più di nient’altro. In questo senso siamo tutti bisognosi di Misericordia, tutti bisognosi di sentirci amati e liberati dal dubbio che forse è solo una nostra suggestione mentale o una facile consolazione per affrontare la dura realtà.

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«Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Avere fede significa non avere più bisogno di prove per credere all’Amore che ci ha voluti, ci ha dato la vita e ci ha salvato. Se tu sei certo di essere amato tu hai fede. Se tu conosci il nome di questo Amore, tu hai fede. Gesù è il nome di questo Amore.

Gesù è il fatto che ha trasformato l’Amore in un’esperienza. Oggi preghiamo affinché molti possano sperimentare la Misericordia, cioè possano essere convinti e cambiati dall’Amore. #domenicadivinamisericordia

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Autore: don Luigi Maria Epicoco
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