don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 5 Aprile 2023

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โ€œIn quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariรฒta, andรฒ dai capi dei sacerdoti e disse: ยซQuanto volete darmi perchรฉ io ve lo consegni?ยป. E quelli gli fissarono trenta monete dโ€™argentoโ€.

Si puรฒ dare un prezzo allโ€™Amore? No. Eppure noi commerciamo con lโ€™amore tutte quelle volte che invece di amare ci offriamo solo al miglior offerente. Il nostro non รจ amore ma convenienza. Usiamo Dio per convenienza, usiamo gli amici per convenienza, usiamo la gente che ci vive accanto per convenienza.

Noi siamo incapaci di amare perchรฉ non riusciamo a vedere accanto a noi persone da amare ma persone da usare. รˆ questo il problema vero di Giuda, ed รจ questo il problema serio di ciascuno di noi. Non potremmo mai veramente convertirci finchรฉ non cominceremo a diventare gratuiti. Ad amare in maniera gratuita. A stare con le persone in maniera gratuita. A pregare in maniera gratuita.

Non potremo fare Pasqua finchรฉ non toglieremo dalla nostra testa la mentalitร  commerciale di Giuda, che fissa un prezzo persino su Cristo, e finchรฉ non assumeremo invece la mentalitร  della gratuitร  che suona cosรฌ: โ€œSignore io credo in te e ti amo anche se non esaudirai nessuna delle mie preghiere, perchรฉ lโ€™amore che ho per te non ha bisogno di prove o di risultati. Io ti amo e bastaโ€.

Quando arriveremo a una gratuitร  cosรฌ forse saremo anche esauditi. Ma lo saremo da persone libere e non da traditori opportunisti. โ€ชE la durezza con cui dico ciรฒ non รจ riferita innanzitutto a Giuda, ma a ciascuno di noi, al traditore che ci abita, allโ€™opportunista nascosto con cura nelle nostre scelte e nei nostri modi di pensare.

Penso che Giuda funga un poโ€™ da specchio per ciascuno. In lui sentiamo il disagio per quella parte di noi che gli assomiglia ma che non vogliamo ammettere di avere. Piรน siamo duri con Giuda piรน vogliamo ancora nasconderci. Se ammettessimo di essere anche noi un poโ€™ cosรฌ allora recupereremmo tutta quella misericordia che non riserviamo mai a lui, e invece di pensare che ha fatto bene a uccidersi, tenteremmo di salvargli la vita.

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Ancora una volta il Vangelo ci racconta la scena dellโ€™ultima cena. Questa volta รจ la versione che ne dร  lโ€™evangelista Matteo. รˆ grazie a lui che sappiamo il prezzo pattuito affinchรฉ Gesรน fosse consegnato: โ€œAllora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andรฒ dai sommi sacerdoti e disse: ยซQuanto mi volete dare perchรฉ io ve lo consegni?ยป. E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarloโ€. La somma di trenta monete รจ la stessa che a quei tempi ti permetteva di poter comprare un somaro o uno schiavo. Gesรน viene quantificato con il prezzo di uno schiavo. Il suo valore incalcolabile viene ridotto al prezzo di un reietto della societร . Il gesto di Giuda rende visibile quanto possa essere grande lโ€™amore che Gesรน ha per ciascuno di noi. […] Finisci di leggere qui.


Commento al brano del Vangelo di: Mt 26,14-25
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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