don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 30 Aprile 2025

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Vangelo di Giovanni – Gv 3,16-21

Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perchรฉ il mondo sia salvato per mezzo di lui.

In quel tempo, Gesรน disse a Nicodรจmo: ยซDio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchรฉ il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non รจ condannato; ma chi non crede รจ giร  stato condannato, perchรฉ non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio รจ questo: la luce รจ venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato piรน le tenebre che la luce, perchรฉ le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perchรฉ le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la veritร  viene verso la luce, perchรฉ appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dioยป.

Parola del Signore.

โ€œDio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eternaโ€.

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Mi piacerebbe che rileggessimo piรน e piรน volte queste parole del Vangelo di oggi. Le lasciassimo cosรฌ scendere fin nel profondo del nostro cuore. A me creano una profonda commozione. Sapermi amato a tal punto da sapere che Dio ha chiesto al proprio Figlio di sacrificarsi per me non mi lascia indifferente.

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La fede non รจ tanto credere delle cose su Dio, ma credere di piรน in noi stessi accettando di essere amati cosรฌ per davvero. Ci svalutiamo troppo. Crediamo di piรน alla nostra tenebra che alla luce con cui siamo guardati:

โ€œma gli uomini hanno amato piรน le tenebre che la luce, perchรฉ le loro opere erano malvagieโ€.

Ai nostri occhi รจ piรน credibile il bicchiere mezzo vuoto. Ci guardiamo quasi sempre con giudizio, con sensi di colpa e non riusciamo a cogliere invece lo sguardo che Dio ha su di noi. Uno sguardo che dice: โ€œTu vali! Vali a tal punto che sono morto per teโ€.

Non ci dice questo per far nascere in noi gratitudini o sensi di colpa. Dio non ha bisogno dei nostri grazie, o delle nostre frustrazioni. Egli ha bisogno della nostra felicitร .

Lโ€™unica cosa che davvero dร  gloria a Dio รจ essere felici. Perchรฉ lโ€™unica cosa che appaga uno che ama รจ sapere che chi sta amando รจ felice. Per quella felicitร  darebbe via anche se stesso. E Dio lo ha fatto veramente.

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Sotto la luce di un amore cosรฌ dobbiamo rileggere tutta la nostra vita e avere il coraggio di buttare ciรฒ che รจ buio:

โ€œChiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perchรฉ le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la veritร  viene verso la luce, perchรฉ appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dioโ€.

In fondo รจ questo quello che ci chiede Gesรน: metterci in direzione del Suo Amore e scegliere nella vita ciรฒ che si accorda con esso. Tutto il resto รจ solo unโ€™anticipazione della morte anche se non ce ne accorgiamo subito.

Infatti il malvagio pensa di essere furbo, ma poi qual รจ la sua fine?


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