HomeVangelo del Giornodon Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 29 Novembre 2023

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 29 Novembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Lc 21,12-19

Le prove non servono solo ad essere vinte o a superarle, ma servono soprattutto a saper dare testimonianza. Non tutto quello a cui ci sottopone la vita riusciamo a risolverlo, eppure un cristiano non lo si riconosce dal fatto che riesce a risolvere sempre i suoi problemi familiari, o che guarisce sempre dalle malattie di cui si ammala, oppure che riesce a mettere a tacere tutte le malelingue che gli rendono la vita impossibile.

Un cristiano lo si riconosce da come sa trasformare in un’occasione di testimonianza una cosa difficile della vita. Per continuare con un bagno assoluto di realismo, Gesù avverte i suoi discepoli, e noi con loro, che non avremo proprio la strada spianata:

“Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome”.

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Che tradotto significa che quando si vive secondo ciò che ci insegna il Vangelo molto spesso le logiche del mondo ci rendono la vita impossibile. Eppure Gesù da una constatazione simile tira fuori un insegnamento immenso:

“Questo vi darà occasione di render testimonianza”.

E da dove prende la forza per questa testimonianza? Dalla viva memoria che possono togliergli tutto ma non ciò che conta perché solo Dio può togliergli ciò che conta.

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“Nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime”.

Ecco allora il doppio binomio sancito dal Vangelo di oggi. Il primo è sapere che qualunque cosa accada siamo nelle mani di Dio, e Lui, come diceva un’anziana suora, “lascia fare ma non strafare”. Il secondo è che ciò che conta è ricordarsi che finché è nelle nostre possibilità dobbiamo lottare, mettere tutto noi stessi, non mollare.

La dignità di un vero combattente non la si vede dalle sue vittorie ma da come sa perdere. A noi il Vangelo non dice che non perderemo mai, ma ci chiede di lottare fino alla fine con la consapevolezza che c’è già Chi ha vinto per noi.

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“Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di render testimonianza”. L’associazione che fa Gesù tra persecuzione e testimonianza ci fa riflettere su un binomio che molto spesso trascuriamo nella nostra vita. Quando pensiamo alla persecuzione non dobbiamo pensare solo a quella che nasce a causa della nostra fede, ma a tutte quelle circostanze della vita che ci ostacolano, ci fanno da muro, mettono in discussione la nostra libertà, la nostra serenità, la nostra salute, i nostri amori, le nostre speranze. […] Continua a leggere qui.


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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