don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 29 Dicembre 2022

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Ci sono due cose che accompagnano Gesรน fin dallโ€™inizio della sua vita:ย lโ€™umiltร  e la povertร . Ce lo ricorda il Vangelo di oggi raccontandoci lโ€™episodio della sua presentazione al Tempio. Gesรน non cerca eccezioni, trattamenti speciali.

Fin dallโ€™inizio della sua vitaย si sottomette alla Leggeย e lo farร  sempre, persino trentโ€™anni dopo il giorno del suo battesimo: si metterร  in fila con tutti gli altri per essere battezzato da Giovanni.

รˆ una caratteristica importante dellโ€™umiltร  quella di non ricercare โ€œeffetti specialiโ€ maย accettare la normalitร  come la via piรน giustaย perchรฉ si compia la nostra vita. Gesรน ha santificato e si รจ santificato nella normalitร . Ma cโ€™รจ anche un altro dettaglio che emerge dal racconto del Vangelo di oggi: lโ€™offerta del sacrificio cosรฌ come prescriveva la Legge.

Una persona agiata economicamente doveva offrire un agnello, mentre i poveri erano dispensati da tale offerta potendo sostituire lโ€™obolo con una coppia di tortore. Giuseppe e Maria sono poveri, ce lo dice indirettamente il Vangelo. La povertร  รจ stata la seconda caratteristica che ha accompagnato tutta la vita di Gesรน.

Ma anche essa lungi da diventare pauperismo, ostentazione di povertร . Essa รจ piuttosto unoย stile di libertร , di sobrietร , di semplicitร , di capacitร  di non perdere di vista lโ€™essenziale.ย Il Natale รจ quel tempo in cui deve fissarsi nella nostra memoria questo doppio alfabeto di Gesรน.

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Solo la via dellโ€™umiltร  e della povertร  riescono a fare da argine giusto al passaggio della Grazia di Dio. Lโ€™orgoglio e lโ€™attaccamento alle cose impediscono a Dio di agire in noi.

Fonte

NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA FACEBOOK

Uno dei primi incontri che Gesรน farร , sarร  con il vecchio Simeone. Il Vangelo annota un dettaglio che ci aiuta a leggere bene il senso di questo incontro: โ€œlo prese in braccio, e benedisse Dioโ€. Siamo abituati a pensare che sia Dio a tenere noi in braccio, e questo รจ vero. Ma Simeone ci insegna che non solo Dio ci tiene in braccio ma Egli stesso si consegna alle nostre braccia. Ciรฒ sta a significare che non solo Egli ha cura di noi, ma anche noi dobbiamo avere cura di Lui. Nellโ€™incarnazione Dio ci chiede la reciprocitร . Non vuole solo amarci, e non vuole solo che lo amiamo, ma vuole che si instauri tra noi e Lui un rapporto di reciprocitร . รˆ infatti in questa relazione dove ci si dona reciprocamente che accade il miracolo della salvezza. La grandezza sta nel fatto che Egli che non ha bisogno di noi si fa bisognoso di noi. […] Continua a leggere qui.