don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 29 Dicembre 2018

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โ€œVi era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; quest’uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la consolazione d’Israele; lo Spirito Santo era sopra di lui; e gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signoreโ€.

Questโ€™uomo anziano di nome Simeone, non รจ un personaggio da presepe che possiamo collocare o togliere a nostro piacimento. Egli rappresenta invece lโ€™immagine piรน eloquente delle nostre attese. Esse, delle volte, sono attese che durano unโ€™intera vita. Sono attese invecchiate con noi.

Ma la cosa peggiore che possa capitarci รจ smettere di attendere, รจ credere che non avranno nessun compimento. Simone รจ colui che attende nonostante tutto. Egli sa che non finirร  la sua vita prima di vedere realizzarsi davanti ai suoi occhi i germogli del cambiamento.

Perchรฉ se รจ vero che forse non vedremo il realizzarsi pieno di ciรฒ che ci aspettiamo, il Signore ci dona quasi sempre lโ€™opportunitร  di vederne almeno gli inizi. Ciascuno di noi dovrebbe vivere cosรฌ, mettendosi a servizio degli inizi. Solo chi pianta un albero rende possibile la foresta.

Forse lui in prima persona non ne godrร  del fresco ma รจ nel suo gesto iniziale che tutto diventa possibile. Dio non ci metterebbe mai nel cuore cose che non abbiano una corrispondenza nella realtร . Attendere รจ difendere ciรฒ che Dio ci ha messo nel cuore contro tutto e contro tutti.

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Ma credere significa anche accettare che ciรฒ per cui diamo la vita delle volte chiede anche un prezzo, una partecipazione in termini di sofferenza. Quanto siamo disposti a soffrire per ciรฒ che amiamo?

รˆ questa la profezia di Simeone a Maria: โ€œSimeone li benedisse, dicendo a Maria, madre di lui: ยซEcco, egli รจ posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno di contraddizione (e a te stessa una spada trafiggerร  l’anima), affinchรฉ i pensieri di molti cuori siano svelatiยปโ€.

Ognuno ha qualcosa che gli trafigge il cuore, ma non รจ forse questa la prova che stiamo amando o che abbiamo amato?

Lc 2, 22-35
Dal Vangelo secondoย Luca


Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosรจ, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesรน] a Gerusalemme per presentarlo al Signore ย– come รจ scritto nella legge del Signore: ยซOgni maschio primogenito sarร  sacro al Signoreยป ย– e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recรฒ al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน per fare ciรฒ che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israeleยป.
Il padre e la madre di Gesรน si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: ยซEcco, egli รจ qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione ย– e anche a te una spada trafiggerร  l’anima -, affinchรฉ siano svelati i pensieri di molti cuoriยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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