โRispose Simon Pietro: ยซTu sei il Cristo, il Figlio del Dio viventeยป. E Gesรน: ยซBeato te, Simone figlio di Giona, perchรฉ nรฉ la carne nรฉ il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieliโ.
Nessuno di noi puรฒ fare davvero la professione di fede se non รจ lo Spirito che la suscita dentro di noi. La fede rimane un dono, e la beatitudine che ne deriva non รจ frutto di meriti ma รจ anchโessa dono di Dio. ร il dono di poter dare un nome e un volto a ciรฒ che ogni uomo cerca per tutta la vita anche senza saperlo.
Ma va detto anche che la fede non รจ solo sapere il nome proprio di ciรฒ che si cerca, ma anche imparare il proprio nome, quello vero, quello della parte piรน intima e autentica di ciascuno di noi. Ecco perchรฉ Gesรน prosegue dicendo:
โE io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherรฒ la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darรฒ le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciรฒ che legherai sulla terra sarร legato nei cieli, e tutto ciรฒ che scioglierai sulla terra sarร sciolto nei cieliโ.
Piรน si conosce Gesรน e piรน si riesce a conoscere anche se stessi. ร il miracolo dellโincontro con il Cristo. Ma a questo miracolo va aggiunto il dono delle chiavi del regno dei cieli. Esse hanno sempre una funzione positiva: legare e sciogliere. Legare a un significato ciรฒ che non ha piรน significato, e sciogliere da ciรฒ che trattiene la vita da tutto quello che non le permette di vivere fino in fondo.
ร la grazia di vivere in una Chiesa che non รจ un girotondo ma una gerarchia, cioรจ un corpo ben ordinato che non funziona come una caserma ma come una famiglia dove la pace regna finchรฉ il padre fa il padre, la madre fa la madre e il figlio fa il figlio.
Il Vangelo di oggi non dice solo qualcosa di personale a ognuno di noi, ma ci ricorda che tutti noi siamo fondati sulla roccia di Pietro, e che lโamore al papa รจ il prolungamento di quello che Gesรน dichiara oggi in questa pagina di Matteo.
ร Pietro che ha le chiavi di casa, e se le ha date a lui un motivo ci sarร .
โ NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA FACEBOOK
Che cosa si dice di me? Questo tipo di domanda รจ facile trovarla in bocca a ciascuno noi. Solitamente รจ una dichiarazione di insicurezza. Abbiamo bisogno di sapere quello che gli altri pensano sul nostro conto perchรฉ pensiamo quasi sempre di non essere allโaltezza e abbiamo paura che qualcuno lo dica ad alta voce. Ciรฒ che sconvolge perรฒ รจ il fatto che questa parola รจ in bocca a Gesรน, per lo meno nel racconto che lโevangelista Matteo ne fa nel Vangelo della XXI domenica del tempo ordinario. Allora anche Gesรน รจ un insicuro in cerca di conferme? In realtร Egli parte dalla richiesta di conoscere lโopinione della gente per poi inchiodare ognuno dei suoi discepoli con una domanda che non lascia vie dโuscita: โE invece chi sono io per te?โ. Se Gesรน ci guardasse negli occhi e ci chiedesse esattamente questo cosa gli risponderemmo? In realtร potremmo dirgli tante cose: tu sei uno che mi ricorda come devo comportarmi; tu sei uno che dice parole profonde; sei un antidolorifico rispetto ai drammi della vita; sei il modo che uso per scacciare le paure; sei colui che sfuggo perchรฉ ho paura che mi rubi la felicitร . Insomma potremmo dire a Gesรน tante cose piรน o meno buone. […] Continua a leggere qui.
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โ๏ธ Commento al brano del Vangelo di: โ Mt 16, 13-20
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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