don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 25 Maggio 2022

C’è una cosa che molte volte dimentichiamo nella nostra vita spirituale, ed è la gradualità:

“Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”.

Non esiste un momento in cui capiamo tutto e sappiamo tutto perché l’amore è sempre qualcosa di inesauribile che man mano ci allarga il cuore e la mente. Gesù è venuto a rivelarci già tutta la verità, e non c’è  null’altro da aggiungere, ma questa verità ha bisogno di essere compresa sempre e nuovamente. È questo il ruolo dello Spirito: condurci sempre in maniera nuova a capire ciò che Gesù ci ha già detto una volta per tutte:

“Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future”.

Questo percorso di approfondimento che ci porta a consapevolizzare sempre più la verità che ci ha dato Gesù non ha a che fare con la previsione del futuro, ma con la scoperta che c’è sempre una novità che germoglia dal passato. Un cristiano sa rileggere costantemente la vicenda di Gesù e sa ritrovare la propria vita a partire proprio da essa. E nel guardarsi riflesso nella vicenda di Gesù scopre anche il proprio destino. E il nostro destino è quello di avere la stessa gloria di Cristo:

“Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà”.

Per poter comprendere fino in fondo queste parole però dobbiamo per un istante dimenticare la gloria del mondo. La gloria di Cristo è il Suo essere Figlio. È questo il segreto di Gesù. Egli si sente amato dal Padre ed è questo che sprigiona in Lui il suo essere Figlio. Anche noi siamo chiamati allo stesso modo a lasciarci amare da Lui, e questo amore avrà come effetto quello di renderci come Gesù. Può sembrare complicato ma basta pensare a tutte le volte che ci siamo sentiti amati, in quel momento sentivamo di poter fare tutto. Bisogna pensare questo ed elevarlo ad eternità.

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“Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”. Gesù nel Vangelo di oggi inaugura un tema importante: la gradualità. Ogni cosa importante della vita ha bisogno di essere appresa un po’ alla volta. Se non si tiene presente questo principio anche l’amore come la fede possono diventare un macigno che schiaccia la vita e non un fondamento su cui costruirci sopra.
E proprio per questo non può esserci nessuna gradualità senza pazienza. Innanzitutto pazienza con noi stessi, accettando che noi siamo i primi ad avere necessità di imparare le cose un po’ alla volta, e proprio per questo a non meravigliarci delle nostre cadute, dei nostri limiti, della nostra debolezza bisognosa di essere soccorsa. […]
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