don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 19 Novembre 2020 – Lc 19, 41-44

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Il brano del vangelo di Luca di oggi mi crea sempre molto imbarazzo. Forse esso nasce dalla mia difficoltร  ad accettare il pianto come uno degli alfabeti piรน importanti della vita, e soprattutto della vita spirituale.

Sento sempre molto imbarazzo a piangere anche quando sono solo, e per questo mi sento a disagio a contemplare il pianto di Gesรน nei versetti del vangelo: โ€œQuando fu vicino, alla vista della cittร , pianse su di essa, dicendo: Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai รจ stata nascosta ai tuoi occhiโ€.

โ€œAvvicinarsiโ€, โ€œvedereโ€ e โ€œpiangereโ€ sono tre verbi che ricordano la resurrezione del figlio della vedova di Naim. Quella volta Gesรน aveva asciugato le lacrime di quella madre, e questa volta รจ Egli stesso a piangere. Ma il potere delle lacrime di Cristo consiste proprio nella sua capacitร  di saper asciugare le lacrime altrui.

รˆ Lui infatti che si carica il peso del male e del dolore, e proprio per questo mette un argine alla sofferenza di ognuno. Ma la causa del pianto di Gesรน รจ la chiusura di Gerusalemme. Lโ€™unica cosa che fa soffrire davvero lโ€™Amore รจ quando qualcuno non accetta di essere amato. Gesรน รจ lโ€™Amore non amato.

Consolare Gesรน significa accettare di essere amati da Lui. Gerusalemme rappresenta la chiusura piรน totale, lโ€™io che vuole fare fuori tutto ciรฒ che gli impedisce di essere al centro. Ma chi vive cosรฌ รจ condannato alla triste profezia che Gesรน pronuncia: โ€œGiorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perchรฉ non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitataโ€.

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Chi non si lascia amare si sente sempre accerchiato, stretto, in pericolo. Chi vive con lโ€™autosufficienza del proprio io considera tutto e tutti nemici. E proprio questo stato di costante difensiva alla fine ci distrugge dโ€™ansia e angoscia.

Eppure basterebbe lasciarsi amare, e tutto ritornerebbe a splendere.


AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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