don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 13 Maggio 2025

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Vangelo di Giovanni – Gv 10,22-30

Io e il Padre siamo una cosa sola.

Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesรน camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: ยซFino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamenteยป.
Gesรน rispose loro: ยซVe l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perchรฉ non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperร  dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, รจ piรน grande di tutti e nessuno puรฒ strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa solaยป.

Parola del Signore.

ยซFino a quando ci terrai nellโ€™incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamenteยป.

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Sarebbe interessante capire in che senso i Giudei del vangelo di oggi intendano certezza e chiarezza. Se per avere una certezza o ricercare la chiarezza vogliono qualcosa che spenga completamente le loro domande, allora rimarranno delusi, perchรฉ Dio sa rispondere alle nostre domande senza cancellarle. รˆ questo per la Sua capacitร  di lasciarci liberi e di fidarsi della nostra capacitร  di discernimento:

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โ€œGesรน rispose loro: ยซVe lโ€™ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perchรฉ non fate parte delle mie pecoreยปโ€.

Ecco allora svelato il segreto: il vero discernimento ci viene dallโ€™essere suoi. Solo quando sentiamo un forte senso di appartenenza a Gesรน allora riusciamo anche a capire in mezzo alla confusione della vita ciรฒ che รจ certo e affidabile da ciรฒ che non lo รจ:

โ€œLe mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperร  dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, รจ piรน grande di tutti e nessuno puรฒ strapparle dalla mano del Padreโ€.

Sarebbe bello domandarci in che modo noi sentiamo questo senso di appartenenza nei confronti di Gesรน. E soprattutto se ci รจ chiaro che la nostra chiamata รจ vivere la nostra relazione con Cristo esattamente come Egli vive la Sua relazione con il Padre.

โ€œIo e il Padre siamo una cosa solaโ€.

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Solo quando ci faremo una cosa sola con Cristo allora non avremo piรน bisogno di essere rassicurati e di trovare certezze alla maniera dei Giudei, perchรฉ ciรฒ che conta lo avremo non come spiegazione, nรฉ come emozione, ma come relazione su cui fondare tutta la nostra vita. Infatti Gesรน sulla Croce non ha unโ€™idea geniale che lo sostiene, nรฉ tanto meno un apparato emotivo che lo motiva, sente invece la lontananza da Dio. Eppure contro ogni ragionamento ed emozione Egli non rompe il Suo rapporto con il Padre.

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