“Il bene lo si compie con le chiacchiere dei ricchi e i soldi dei poveri“.
Questo è un detto popolare che però si addice moltissimo al vangelo di questa domenica in cui Gesù nel tempio raduna i suoi discepoli e indica una vedova che ha appena versato in elemosina i pochi spiccioli che gli erano rimasti in tasca, i pochi spiccioli che in qualche maniera le garantivano una certezza, una sicurezza per poter vivere e questo forse a sottolineare che i poveri sono più capaci di essere generosi.
I poveri sono più capaci di donare, provano certezza nel dare anche quel poco che hanno mentre più si è ricchi invece più le ricchezze ci possiedono, il denaro ci possiede.
Le cose che abbiamo ci possiedono, più abbiamo più siamo incapaci di dare. In questo senso chi è povero è il libero per antonomasia e questa vedova rappresenta un po’ il discepolo vero, quello che pur non avendo nulla si affida totalmente alla provvidenza di Dio; è un giro molto interessante quello di questa domenica perché Gesù cerca di invertire la rotta delle nostre insicurezze, di invertire la rotta della ricerca delle nostre certezze.
Noi pensiamo che per essere certi, per avere una certezza dentro la nostra vita dobbiamo possedere, se abbiamo quella cosa allora siamo certi, siamo sicuri, questo invece ci dice che per essere certi dobbiamo essere disposti a dare, cioè dobbiamo cercare un punto fermo, un fondamento, una certezza dentro la nostra vita nel dare e non nel pretendere cioè nel prendere da soli.
Ma non è riferito soltanto alle ricchezze materiali, a volte pensiamo che avere una certezza significa ad esempio ricevere affetto, ricevere bene, ricevere amore, Gesù invece dice che per trovare questa certezza del sentirsi amati dobbiamo essere noi disposti ad amare.
Tutto quello che vogliamo ricevere dobbiamo essere disposti a darlo per prima anche se non ne abbiamo, ne abbiamo pochissimo…dobbiamo essere disposti a prendere quel poco è investirlo a donarlo con questa generosità con questa apertura con questo fidarsi totalmente ecco, la fede ci spinge a questa apertura ci spinge a donare con una generosità grande a ritrovare questa povertà che nell’immensa precarietà , che però negli occhi umani si vede semplicemente un fallito, come questa vedova che non ha più nulla, in realtà si cela il complimento più grande che Gesù fa nel vangelo di oggi cioè questa donna è l’unica capace di dare veramente con il cuore perché tutto quello che ha lo mette su quel piatto, tutto quello che ha lo dà in elemosina se lo gioca, lo mette fuori da se stessa.
Deve essere così anche per ciascuno di noi, tutto quello che cerchiamo dentro la nostra vita dobbiamo essere disposti innanzitutto a darlo noi quando facciamo questo gesto, non soltanto riceviamo cento volte tanto ma cominciamo a sperimentare quello che Gesù dice che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere“.
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XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B
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- Colore liturgico: Verde
- 1 Re 17, 10-16; Sal.145; Eb 9, 24-28; Mc 12, 38-44
Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
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Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
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Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 11 – 17 Novembre 2018
- Tempo Ordinario XXXII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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