โPoi si avvicinarono alcuni sadducei, i quali negano che ci sia risurrezione, e lo interrogaronoโ. Tutto il cristianesimo si poggia su unโunica cosa: la resurrezione di Cristo. Un cristianesimo senza la resurrezione non รจ piรน cristianesimo. Puรฒ avere mille valori, mille lati positivi, invogliare a fare il bene, ad amare, a lasciarsi amare, a porgere lโaltra guancia, a compiere miracoli, a stare vicino alla gente, ad essere motivo di aiuto per tanti, ma รจ la resurrezione lโunico grande pilastro su cui la nostra fede regge o cade.
Ecco perchรฉ lโinterrogativo dei sadducei del Vangelo di oggi riguarda in veritร ognuno di noi in maniera essenziale. Tu credi che Gesรน sia risorto dai morti? Credi nella resurrezione? Nessuno puรฒ rispondere per un altro. Ciascuno deve domandarsi se fa o no parte della setta dei sadducei. Ma forse il Vangelo di oggi ci aiuta a chiarire un grande fraintendimento sulla resurrezione.
Pensare che essa sia semplicemente la stessa vita di oggi semplicemente liberata dagli ingombri dei problemi e della morte, allora si sbaglia completamente. Una vita retta dalle medesime logiche di possesso (pensate alla povera moglie del vangelo di oggi) sarebbe solo un inferno, non un paradiso. La resurrezione รจ una โvita nuovaโ, una vita radicalmente diversa che si innesta su questa nostra vita. Esattamente come la spiga di grano รจ qualcosa di infinitamente diverso dal seme eppure nasce da lรฌ.
Come la farfalla che รจ radicalmente diversa dal bruco, eppure nasce da lรฌ. La fede รจ credere nel campo di grano quando in mano hai solo una manciata di chicchi. ร sentire il profumo del pane quando รจ ancora inverno e il seme sembra solo scomparso. ร vedere piรน lontano del qui e ora e vivere con questa profonda memoria. ร la resurrezione di Cristo che dร una profonditร alla nostra vita, che la rende affidabile, degna, vivibile.
Diversamente perchรฉ dovremmo accettare lโinverno, la fatica, lโattesa, lโassenza, se non ci fosse nessuna estate e nessuna mietitura? โDio รจ dei vivi non dei morti, perchรฉ per lui tutti vivonoโ.
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Commento di don Luigi Maria Epicoco.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Letture della
XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Il re dellโuniverso ci risusciterร a vita nuova ed eterna.
Dal secondo libro dei Maccabรจi
2 Mac 7,1-2.9-14
ย
In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
ย
Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: ยซChe cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padriยป.
ย
[E il secondo,] giunto allโultimo respiro, disse: ยซTu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re dellโuniverso, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterร a vita nuova ed eternaยป.
ย
Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: ยซDal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perchรฉ da lui spero di riaverle di nuovoยป. Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
ย
Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva: ยซร preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarร davvero risurrezione per la vitaยป.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 16 (17)
R. Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi lโorecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non cโรจ inganno. R.
ย
Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io tโinvoco poichรฉ tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me lโorecchio, ascolta le mie parole, R.
ย
Custodiscimi come pupilla degli occhi,
allโombra delle tue ali nascondimi,
io nella giustizia contemplerรฒ il tuo volto,
al risveglio mi sazierรฒ della tua immagine. R.
Seconda Lettura
Il Signore vi confermi in ogni opera e parola di bene.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicรฉsi
2 Ts 2,16 – 3,5
ย
Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesรน Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
ย
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perchรฉ la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo รจ anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non รจ di tutti. Ma il Signore รจ fedele: egli vi confermerร e vi custodirร dal Maligno.
ย
Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo giร lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori allโamore di Dio e alla pazienza di Cristo.
Parola di Dio
Vangelo
Dio non รจ dei morti, ma dei viventi.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 20, 27-38
ย
In quel tempo, si avvicinarono a Gesรน alcuni sadducรจi โ i quali dicono che non cโรจ risurrezione โ e gli posero questa domanda: ยซMaestro, Mosรจ ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma รจ senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. Cโerano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morรฌ senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e cosรฌ tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morรฌ anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarร moglie? Poichรฉ tutti e sette lโhanno avuta in moglieยป.
ย
Gesรน rispose loro: ยซI figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono nรฉ moglie nรฉ marito: infatti non possono piรน morire, perchรฉ sono uguali agli angeli e, poichรฉ sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosรจ a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore รจ il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non รจ dei morti, ma dei viventi; perchรฉ tutti vivono per luiยป.
Parola del Signore
Oppure forma breve Lc 20,27.34-38
Dio non รจ dei morti, ma dei viventi.
Dal Vangelo secondo Luca
ย
In quel tempo, disse Gesรน ad alcuni sadducรจi, i quali dicono che non cโรจ risurrezione:
ย
ยซI figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono nรฉ moglie nรฉ marito: infatti non possono piรน morire, perchรฉ sono uguali agli angeli e, poichรฉ sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.
ย
Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosรจ a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore รจ il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non รจ dei morti, ma dei viventi; perchรฉ tutti vivono per luiยป.
Parola del Signore
