don Lucio D’Abbraccio – Commento al Vangelo di domenica 1 Dicembre 2019

Vegliate dunque!

Inizia oggi un nuovo anno liturgico: l’Avvento, tempo di attesa, periodo particolare che ci invita a ripercorrere e a rivivere la storia della nostra salvezza. In queste quattro domeniche la liturgia ci solleciterà a ravvivare la nostra attesa nel Signore che «verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti».

Gesù è il «veniente» – come afferma l’Apocalisse -, e a lui dobbiamo andare incontro con le buone opere. Questo andare con gioia incontro al Signore è l’atteggiamento da coltivare specialmente nell’Avvento. Tutti siamo invitati ad andare con gioia, con esultanza, con consapevolezza e senza indugi incontro a «Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!» (cf Ap 1, 8). Non possiamo vivere con spensieratezza come i contemporanei di Noè i quali, «nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo». Spesso, anche noi, siamo in questo stato di apatia morale: chiudiamo gli occhi ai fatti tragici che sconvolgono l’umanità e, purtroppo, riusciamo perfino a non accorgerci delle esigenze più profonde che urgono dentro di noi. Viviamo in una società addormentata, che tenta di banalizzare tutto, che cerca di mascherare le proprie paure e angosce con false sicurezze, con il miraggio dispersivo del piacere, del denaro, del successo.

Ecco allora attuale il pressante richiamo di san Paolo: «è ormai tempo di svegliarvi dal sonno». Scuotiamoci dal nostro torpore, dalle nostre insensibilità, dalla nostra scarsa attenzione a Dio che viene e al prossimo che ci interpella. Solo se viviamo questa «consapevolezza del momento» e ci «rivestiamo del Signore Gesù Cristo» possiamo accogliere il monito di Gesù: «Vegliate…tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». La vigilanza richiede una grande capacità di preghiera e di lotta interiore per non essere intontiti, in balìa di falsi affanni, preda dello stordimento (cf Lc 21, 34-36). In altre parole, il credente è chiamato a «comportarsi onestamente, come in pieno giorno». Pertanto, tutto ciò che è ambiguità, ciò che è falsità con noi e con gli altri, ciò che è contraddizione fra quello che professiamo nella fede e ciò che viviamo, ciò che suscita contesa, gelosia, sopruso, violenza, non appartiene al regno di Dio: sono opere delle tenebre che noi dobbiamo gettare via, secondo l’esortazione di san Paolo.

Per questo Gesù ci dà un comando: «Vegliate», cioè state attenti, camminate nella strada giusta. Nel vangelo, l’immagine del Signore paragonato a un ladro che sopraggiunge nel cuore della notte, esprime in modo fortemente significativo la necessità di questa continua vigilanza, perché la chiesa e i cristiani corrono continuamente il rischio di non sentire i passi di Gesù che viene e che bussa alle loro porte.

Facciamo nostra la parola del profeta Isaia: «Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci insegni le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri». Le vie che Gesù ci ha indicato e ci indica ancora oggi sono le beatitudini, le vie della pace e della riconciliazione. Il profeta continua dicendo: «Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra». Sembra un sogno ciò che dice Isaia. Infatti la realtà quotidiana sono le guerre, le armi, le stragi. Però, in questo mondo sconvolto che sembra senza speranza, noi dobbiamo continuare a sperare ed essere tenaci operatori di pace, come lo furono i profeti, come lo fu soprattutto Gesù, nostra pace.

Chiediamo a Dio nostro Padre che risvegli in noi uno spirito vigilante affinché ci aiuti a camminare sulle sue vie secondo la sua volontà.


Letture della
I DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A
Colore liturgico: VIOLA

Prima Lettura

Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.Dal libro del profeta Isaìa

Is 2,1-5

Messaggio che Isaìa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.

Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà saldo sulla cima dei monti
e s’innalzerà sopra i colli,
e ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».

Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.

Egli sarà giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.

Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerà più la spada
contro un’altra nazione,
non impareranno più l’arte della guerra.

Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo nella luce del Signore.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 121 (122)

R. Andiamo con gioia incontro al Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! R.

È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide. R.

Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi. R.

Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene. R.

Seconda Lettura

La nostra salvezza è più vicina.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Rm 13,11-14a

Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti.

La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.

Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo.

Parola di Dio

Vangelo

Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.

Dal Vangelo secondo Matteo
(Mt 24,37-44)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.

Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore

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