Il poeta latino Orazio in uno dei suoi componimenti poetici scriveva โNon omnis moriarโ (non morirรฒ interamente) (Odi III, 30, 6), forse riferendosi alla sua opera poetica, che avrebbe permesso ai posteri di ricordarlo. Da pagano qual era, naturalmente, non poteva riferirsi alla risurrezione, non avendo ancora conosciuto il cristianesimo, ma questa espressione sembra contenere in sรจ uno di quelli che la Tradizione della Chiesa, ripresa dal Concilio Vaticano II, ha chiamato โsemina verbiโ, semi del Verbo, barlumi di veritร , che si trovano al di fuori della rivelazione cristiana.
Questo slancio quasi profetico del poeta latino ci aiuta bene a comprendere il senso del Vangelo di questa domenica. Gesรน, nel discorso della montagna, il primo dei cinque attorno ai quali รจ costruito il Vangelo di Matteo, subito dopo le Beatitudini (Mt 5, 1-12), ci dona queste due perle del suo insegnamento. Come discepoli, siamo chiamati a non morire del tutto, volendo parafrasare le parole di Orazio. E questo per noi รจ vero in due sensi: anzitutto perchรจ in virtรน della risurrezione di Cristo siamo chiamati allโeternitร , ad una vita senza fine, ma anche perchรจ lโeternitร si va preparando su questa terra con una testimonianza che lascia il segno. Un vero discepolo di Cristo, nel suo cammino verso la vera vita, se vive coerentemente quanto il Vangelo chiede, non puรฒ non lasciare il segno.
E questo lo vediamo in modo evidente nelle vite dei santi, coloro che hanno vissuto la โmisura alta della vita cristianaโ (cfr. Giovanni Paolo II, Novo millennio ineunte, n. 31), ma ancora di piรน in Colei che รจ la Tutta Santa, la Vergine Maria, sulla cui bocca, Luca mette le parole del Magnificat: โdโora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beataโ (Lc 1,48). In un tempo in cui la mediocritร , purtroppo, fa da padrona, in tutti gli ambiti, Gesรน ci invita ad essere sale, ossia ciรฒ che dร sapore alle cose. In un cibo ben preparato, รจ quasi sempre impossibile vedere il sale, ma il suo sapore รจ sempre facilmente percepibile. Questa รจ la vocazione dei discepoli di Gesรน: spesso sono una minoranza, in ambienti e circostanze ostili, ma non per questo sono incapaci di offrire una testimonianza significativa e rivoluzionaria, con la forza che viene loro dal Vangelo.ย
Del resto Gesรน stesso lo ha detto: โNon temere, piccolo gregge, perchรฉ al Padre vostro รจ piaciuto di darvi il suo regnoโ (Lc 12,32), come anche quando ha usato altre immagini, quali quella del lievito che pur essendo in piccola quantitร , fa fermentare tutta la massa (cfr. Mt 13,33; Lc 13, 20-21). La vera sfida, dunque, non รจ quella di raggiungere grandi numeri, quanto quella di essere una presenza significativa nel mondo e nei luoghi dove si รจ chiamati ad agire. Perdere il sapore del sale, infatti, significherebbe perdere valore, diventare insipidi, quindi cadere nellโinsignificanza, senza poter dare un contribuito significativo allโambiente in cui la Provvidenza ci pone a rendere testimonianza.
Accanto allโimmagine del sale, poi, Gesรน presenta quella della luce: la testimonianza dei discepoli, proprio come una luce che squarcia le tenebre, non puรฒ rimanere nellโombra, ma deve divenire segno per tutti. La luce della fede, ricevuta in dono nel battesimo, che non a caso dai santi Padri era detto anche โilluminazioneโ, non รจ qualcosa da tenere per sรจ, nascosta e ben chiusa nel cassetto della propria intimitร , ma deve piuttosto divenire segno efficace della presenza di Dio nel mondo. San Paolo, scrivendo ai Filippesi, dice: โFate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vitaโ (Fil 2,14-16).
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Questo significa essere luce: suscitare con la propria testimonianza, spesso silenziosa e discreta, ma non per questo meno eloquente, lโinteresse e lo stupore da parte degli altri, facendo sorgere la domanda: perchรจ agiscono cosรฌ? In questo modo il cristiano puรฒ divenire veramente segno nel mondo per condurre i fratelli a Dio, che รจ il vero fine di tale testimonianza. Gli altri, infatti, e lo dice chiaramente Gesรน nellโultima espressione del brano evangelico, vedendo le opere della luce dei discepoli, non devono rendere gloria a loro, ma a Dio, il Padre che รจ nei cieli. Troppo spesso, purtroppo, le nostre opere, se non hanno questa trasparenza e questo profondo distacco dal nostro orgoglio, possono diventare un ostacolo al cammino dei fratelli verso Dio. Non dovremmo mai dimenticare, infatti, che il vero discepolo, come Giovanni il Battista, non agisce bene per se-durre (portare a sรจ) gli altri, ma per con-durreย (portare con sรจ) ad un Altro, il Padre che sta nei cieli.
Letture della Domenica
V Domenica del Tempo Ordinario โ ANNO A
Colore liturgico: VERDE
Prima Lettura
La tua luce sorgerร come l’aurora
Dal libro del profeta Isaรฌa
Is 58, 7-10
Cosรฌ dice il Signore:
ยซNon consiste forse [il digiuno che voglio]
nel dividere il pane con lโaffamato,
nellโintrodurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerร come lโaurora,
la tua ferita si rimarginerร presto.
Davanti a te camminerร la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirร .
Allora invocherai e il Signore ti risponderร ,
implorerai aiuto ed egli dirร : โEccomi!โ.
Se toglierai di mezzo a te lโoppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore allโaffamato,
se sazierai lโafflitto di cuore,
allora brillerร fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarร come il meriggioยป.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 111 (112)
R. Il giusto risplende come luce
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice lโuomo pietoso che dร in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia. R.
Egli non vacillerร in eterno:
eterno sarร il ricordo del giusto.
Cattive notizie non avrร da temere,
saldo รจ il suo cuore, confida nel Signore. R.
Sicuro รจ il suo cuore, non teme,
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte sโinnalza nella gloria. R.
Seconda Lettura
Vi ho annunciato il mistero di Cristo crocifisso.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corรฌnzi
1 Cor 2,1-5
Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con lโeccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesรน Cristo, e Cristo crocifisso.
Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perchรฉ la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Parola di Dio
Vangelo
Voi siete la luce del mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 13-16
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซVoi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderร salato? A nullโaltro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non puรฒ restare nascosta una cittร che sta sopra un monte, nรฉ si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e cosรฌ fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Cosรฌ risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perchรฉ vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che รจ nei cieliยป.
Parola del Signore
