Il brano di questa domenica, tratto ancora una volta dal primo capitolo del Vangelo di San Marco, ci propone tre scene che si compiono nella giornata di Gesรน a Cafarnao. La casa di Simone e Andrea, come si puรฒ vedere dagli scavi archeologici in Cafarnao, si trovava a pochi passi dalla sinagoga dove Gesรน aveva insegnato con autoritร e scacciato uno spirito impuro. Entrando in casa dei suoi discepoli e amici, essi gli presentano immediatamente la sofferenza della suocera di Pietro, che era immobilizzata a letto con la febbre. Questo dettaglio ci invita a riflettere su un aspetto importante della nostra vita di discepoli di Gesรน: di cosa parliamo noi a Gesรน?
Proprio come i suoi discepoli gli presentano immediatamente una situazione di preoccupazione per quella persona sofferente, cosรฌ anche noi, nel nostro dialogo con Lui, dovremmo sempre portargli quelle situazioni di sofferenza fisica e spirituale di cui siamo a conoscenza, perchรฉ Lui possa intervenire con la sua mano potente. Gli dei dellโOlimpo greco venivano descritti dai poeti e filosofi antichi come totalmente indifferenti alla vita degli uomini, perchรฉ totalmente intenti alle loro lotte di potere e ai loro amori. Cristo, invece, รจ Colui che pro-esiste, ossia esiste per gli altri. Egli sta in una duplice โaperturaโ, quella verso il Padre, nella cui comunione abita stabilmente, e quella verso i fratelli. Il mistero della sua Persona divino-umana non permette alcuna indifferenza nel Figlio di Dio.
Egli ama cosรฌ tanto lโumanitร da averla scelta come sua dimora e da averne assunto su di sรฉ ogni aspetto, compresa la sofferenza, che in Lui diventa addirittura strumento di redenzione. Gesรน, conosciuta la sofferenza di questa anziana donna, senza parlare, prendendola per mano, la fa alzare (il verbo greco รจ egheiro, esattamente quello usato per descrivere la Risurrezione). Egli le dร una nuova vita! Lโeffetto della guarigione immediata e miracolosa di Gesรน si vede nellโazione successiva della donna, che โ come dimenticandosi di tutto โ si mette a servirli, preparando il pasto della festa. Ogni guarigione operata da Gesรน, fisica o spirituale che sia, alimenta e fortifica la logica del dono. La donna, anzichรฉ tenere per sรฉ la gioia della salute e della vita ritrovata, si pone a servizio di Gesรน e dei discepoli.
La notizia della guarigione della suocera di Pietro deve essersi subito diffusa nel piccolo villaggio di Cafarnao, tanto che nel giro di poche ore una folla immensa si accalca allโuscio della piccola casa: tutti vogliono essere toccati dalla potenza di Gesรน ed Egli, in effetti, continua a curare e liberare molti. ร interessante come lโEvangelista Marco sottolinei un dettaglio non secondario: tutti i malati e gli indemoniati erano alla porta di quella casa, ma molti, non tutti, vengono guariti e liberati. Lโazione taumaturgica e liberatrice di Gesรน, infatti, non รจ un potere magico e automatico, ma richiede cuori aperti e disponibili ad accoglierlo e ad entrare in relazione con Lui. La terza scena del brano, infine, ci presenta Gesรน immerso nel suo dialogo costitutivo e continuo con il Padre. Il suo ministero di annuncio, di guarigione e di liberazione, trova la sua fonte nella preghiera. Egli, cercato da tutti, ha bisogno di ritirarsi, di sottrarsi alla folla, per inebriarsi della presenza del Padre e portarlo allโumanitร assetata.
Quanto ha da insegnarci questo stile di Gesรน! Troppo spesso, a causa di impegni e presunte prioritร , noi siamo portati a trascurare la preghiera, quasi fosse un โtempo mortoโ, che toglie tempo alla caritร . Don Oreste Benzi, grande testimone di caritร , era solito ripetere: โper stare in piedi, bisogna stare in ginocchioโ.
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