Gesรน, lโinviato del Padre, desidera che la sua missione venga condivisa da altri. Oltre ai Dodici, con una missione speciale, ne sceglie altri 72. Un numero che indica la pienezza dei popoli. Gesรน non si limita a un piccolo gruppo: la sua รจ una chiamata universale, riguarda tutti, perchรฉ il Vangelo รจ destinato allโumanitร intera.
E questi discepoli non vengono inviati da soli, ma a due a due, per farci comprendere che la missione cristiana nasce dalla comunione e si nutre di fraternitร . Solo una testimonianza vissuta insieme, con le fatiche e le bellezze dellโandare insieme, sostenendosi e correggendosi a vicenda, anche affrontando le fatiche della condivisione, puรฒ essere veramente fruttuosa. Anche questo รจ giร annuncio: lโamore fraterno รจ il primo segno del Regno.
Gesรน, dopo la chiamata, non nasconde le difficoltร . Dice che la messe รจ abbondante, ma gli operai sono pochi. E non invita subito a correre, ma a pregare. Anche questo รจ un insegnamento prezioso. La missione comincia dalla preghiera. Prima ancora del fare, prima ancora dellโandare, cโรจ lโinvocazione, il riconoscere che รจ Lui il protagonista, da cui solo nasce il vero zelo missionario, per non cedere alla tentazione di una forma sottile di affermazione personale.
Dalle parole del Maestro รจ subito chiaro che non sempre il mondo accoglierร lโannuncio. I discepoli non devono ricorrere alla forza, nรฉ imitare la durezza di chi li osteggia. Devono restare agnelli. ร una parola chiara e dura: chi porta il Vangelo lo fa con mitezza, senza difese, senza appoggi umani. La loro forza รจ la pace, quella che annunciano entrando nelle case ed essa รจ valida anche quando non viene accolta, essa non va mai perduta. Torna su chi lโha offerta.
Nulla si perde davanti a Dio. Ogni gesto di pace, ogni parola detta con amore, ogni sguardo misericordioso resta vivo nel cuore del Padre. Anche nel ritorno dalla missione, poi, i discepoli devono fare attenzione a non cadere nellโorgoglio dei buoni risultati, della riuscita, del potere. Di fronte a questo, Gesรน invita a cercare la vera gioia nel solo essere conosciuti e amati da Dio.
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Ogni missione cristiana si muove tra lโinvio di Gesรน e il ritorno a Lui. Siamo tutti inviati โ nelle nostre famiglie, nei luoghi di lavoro, nelle comunitร , nei confini spesso fragili del nostro tempo โ a portare un annuncio di pace e speranza, cosรฌ come siamo anche chiamati a tornare, a rientrare in noi stessi, a custodire quella gioia profonda che nasce non da ciรฒ che facciamo, ma da Chi ci ama. Questa gioia non passa, non delude mai, ma rimane. ร questa la gioia del Vangelo.
Per gentile concessione di don Luciano Labanca, dal suo sito.