Don Luciano Labanca – Commento al Vangelo del 5 Luglio 2020

- Pubblicitร  -

I versetti del brano evangelico di questa domenica sono come la vetta di unโ€™altissima rivelazione che Gesรน offre ai suoi discepoli. Egli rende lode al Padre, origine e fonte di tutte le cose terrestri e celesti, perchรฉ ha scelto i piccoli come destinatari dei grandi insegnamenti del Vangelo, nascondendone il vero senso ai sapienti e ai dotti. Gesรน svela la logica del Regno: non sono i grandi, quelli che il mondo considera tali, per studio, professione, ruolo sociale, ma i piccoli, i semplici, gli umili, coloro che non stanno sulla cresta dellโ€™onda mondana, ad essere i veri conoscitori di Dio.

La storia della santitร  cristiana รจ piena di esempi di gente analfabeta e senza titoli di studio che รจ stata capace di accogliere la rivelazione di Gesรน, giungendo alle piรน alte speculazioni della dottrina teologica e spirituale. Guardando attentamente le nostre comunitร  cristiane, possiamo fare esperienza diretta di questo modo di procedere di Dio: spesso proprio le persone piรน semplici, le vecchiette del rosario, gli ammalati, i disabili, gli emarginati, coloro che le prime pagine dei giornali non conoscono e non conosceranno mai, sono lโ€™esempio di questa sapienza semplice e alta, non fatta di complesse erudizioni teologiche, ma impregnata di una vera conoscenza di Dio.

Sono sempre illuminanti le parole dellโ€™Apostolo Paolo: โ€œConsiderate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, nรฉ molti potenti, nรฉ molti nobili. Ma quello che รจ stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che รจ debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che รจ ignobile e disprezzato per il mondo, quello che รจ nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perchรฉ nessuno possa vantarsi di fronte a Dioโ€ (1Cor 1,26-28). La scelta di Dio, รจ proprio ciรฒ che Egli ha disposto nella sua volontร , quella che Gesรน chiama la sua benevolenza (eudokรฌa), ossia quanto di meglio Egli potesse decidere per rendere gli uomini partecipi della sua vita divina.

Il cammino di rivelazione e di conoscenza del Padre non puรฒ prescindere dalla persona del Figlio, il vero rivelatore del suo volto (cfr. Gv 1,18). Non cโ€™รจ altra strada per arrivare a Dio, se non Cristo Gesรน. San Paolo VI, in una delle sue preghiere piรน belle, scriveva: โ€œO Cristo, nostro unico mediatore, Tu ci sei necessario: per vivere in Comunione con Dio Padre; per diventare con te, che sei Figlio unico e Signore nostro, suoi figli adottivi; per essere rigenerati nello Spirito Santo. Tu ci sei necessario, o solo vero maestro delle veritร  recondite e indispensabili della vita, per conoscere il nostro essere e il nostro destino, la via per conseguirloโ€ (Lettera allโ€™Arcidiocesi di Milano โ€œOmnia nobis est Christusโ€ per la Quaresima 1955).

Lโ€™invito che il Maestro fa ad andare a Lui, rivolto a tutta lโ€™umanitร , stanca e oppressa, รจ un richiamo alla speranza che solo Lui puรฒ alimentare, dove ciascuno puรฒ trovare il vero ristoro. Chi ha avuto la gioia di poter assaporare il silenzio e la preghiera profonda in compagnia di Gesรน, sa che esperienza rigenerante e trasformante essa sia, anche in mezzo alle sofferenze e alle prove della vita. Forse dovremmo ricordarcene un poโ€™ piรน spesso, presi ogni giorno da mille distrazioni: solo in Lui possiamo trovare la vera pace e il vero ristoro dellโ€™anima. Il celebre inno Jesu dulcis memoria attribuito a San Bernardo ce lo rammenta con molta profonditร : โ€œDolce pensiero di Gesรน, che da la vera gioia al cuore, ma piรน del miele e di ogni altra cosa, รจ dolce la sua presenzaโ€. Lโ€™immagine che Gesรน utilizza per sottolineare questo legame con Lui, potrebbe risultare come una nota un poโ€™ stonata: il Maestro infatti parla di giogo, quello strumento con cui gli animali, posti in cattivitร , devono muovere qualcosa in una direzione determinata, come ad esempio i buoi fanno con lโ€™aratro. Il giogo di Gesรน, perรฒ, รจ leggero, perchรฉ Egli lo porta con noi e ci conduce alla felicitร  senza fine. Lasciarsi portare dal Maestro รจ il segno della vera maturitร  spirituale.

- Pubblicitร  -

รˆ questo che Gesรน comunicรฒ a Pietro, secondo la narrazione finale del Vangelo di Giovanni: โ€œquando eri piรน giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerร  la veste e ti porterร  dove tu non vuoiยป. Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: ยซSeguimiยปโ€ (Gv 21,18-19).


Altri Articoli
Related

Commento alle letture della liturgia del 23 Dicembre 2025

Tempo di Avvento IV, Colore Viola - Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 4 Il...

Missio Ragazzi – Commento al Vangelo di giovedรฌ 25 Dicembre 2025 per ragazzi

Di quante cose il Vangelo ci fa dono nella notte...

Carlo Miglietta – Commento alle letture di giovedรฌ 25 Dicembre 2025

NATALE DEL SIGNORE Letture: Messa della Notte: Is 9,1-3.5-6; Tt...

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Nascita di Giovanni Battista.Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo,...