Lโesodo di Cristo
La solennitร dellโAscensione, con la quale si celebra la conclusione dellโesperienza terrena di Gesรน dopo la sua morte e risurrezione, ci invita โ parafrasando unโespressione dellโApostolo Paolo โ a puntare i nostri occhi verso il cielo (Col 3,1). Gesรน, dopo 40 giorni dalla sua Resurrezione, conclude il ciclo delle sue apparizioni, sale al cielo e rientra definitivamente nel cuore della Trinitร , portando con sรจ la sua umanitร glorificata e redenta, trasformando il cielo nella nostra patria definitiva e sperata (cf. Fil 3,20).
LโAscensione rappresenta il compimento dellโesodo di Gesรน ed รจ complementare al mistero dellโIncarnazione: come nel Natale il Verbo di Dio si fa carne per porre la sua dimora in mezzo a noi, cosรฌ con la sua salita al cielo lโumanitร redenta in Cristo, entra nellโeterna dimora del cielo. La presenza di Gesรน nella Chiesa e nel mondo, dopo lโAscensione, assume un senso nuovo: essa supera la familiaritร umana e fisica, per collocarsi su un piano spirituale, in cui il legame con Lui Vivente si realizza mediante la pura fede.
I discepoli โ quindi anche noi โ siamo testimoni di questo evento trasformante che รจ la sua morte e resurrezione, attingendone la forza rinnovatrice da condividere con tutte le genti, alle quali dobbiamo sentirci inviati. Il distacco fisico di Gesรน dai suoi diviene un modo nuovo di essere presente per tutta lโumanitร , superando le barriere del tempo e dello spazio. Presentando le sue piaghe gloriose al Padre come segno del suo amore per noi, Egli continua ad intercedere per la Chiesa e per il mondo, come il Sommo ed Eterno Sacerdote della Nuova Alleanza, Capo del corpo che รจ la Chiesa, mantenendo il contatto vivo con essa attraverso lo Spirito Santo. Proprio nellโatto di distaccarsi, infatti, Egli promette il Dono, che darร ai discepoli โpotenza dallโaltoโ, per realizzare la loro missione con forza e coraggio.
Nel descrivere il momento dellโascensione, Luca presenta il gesto di Gesรน, che alza le mani al cielo, proprio come segno della sua dignitร sacerdotale. La benedizione di Cristo rimane sul mondo come scudo protettivo contro gli assalti del male e forza per realizzare con frutto la missione di salvezza. Nonostante Gesรน sia sparito dai loro occhi, i discepoli continuano ad adorarlo, prostrandosi davanti al Signore.
Da duemila anni, specialmente celebrando la liturgia, la Chiesa prosegue questa adorazione del Vivente, pur non vedendolo con gli occhi della carne, nella ferma certezza che Egli รจ presente ed operante e attende la sua Sposa per lโincontro definitivo con lei che ci sarร alla fine dei tempi, quando crolleranno tutte le barriere e si entrerร tutti nella dimensione definitiva della gloria.



