La festa del ritorno
La musica e le danze della festa, organizzata dal padre al ritorno del suo figlio, sembrano trovare eco nel clima liturgico e spirituale di questa IV domenica di Quaresima,ย solitamente detta โla domenica Laetareโ, dalle parole latine dellโantifona iniziale della Messa: โRallรฉgrati (Laetare), Gerusalemme, e voi tutti che lโamate, riunitevi.
Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi dellโabbondanza della vostra consolazioneโ. Il clima di gioia per il ritorno del peccatore offre un certo sollievo nel percorso penitenziale della Quaresima, facendo sperimentare un assaggio della gioia pasquale. La conversione, infatti, รจ unโesperienza pasquale di ritorno alla vita dopo la morte, di ritrovarsi ed essere accolti dallโamore misericordioso del Padre, dopo essersi perduti nelle paludi del peccato.
Guardando con piรน specificitร il brano di questa domenica, tratto dal capitolo 15ยฐ del Vangelo di Luca, quello che alcuni hanno definito โil Vangelo nel Vangeloโ, veniamo immediatamente messi di fronte a due possibili atteggiamenti, impersonati da una parte da pubblicani e peccatori, che si avvicinano per ascoltare il Maestro con cuore umile e assetato, e dallโaltra da farisei e scribi, che, al contrario, mormorano.
Troppo spesso anche per noi la mormorazione, la lamentela e il pregiudizio diventano un modo di chiudere il canale dellโascolto, precludendo la possibilitร di riconoscere il modo di agire di Dio. Ed รจ proprio questa โfotografiaโ del cuore di Dio a rappresentare il messaggio principale della parabola. Egli รจ un Padre premuroso e rispettoso, capace di un amore cosรฌ intenso da lasciare il figlio libero di partire e allontanarsi da Lui. Dio prende estremamente sul serio la nostra libertร . Non si impone mai, sebbene Egli continui a fissare quella strada in attesa del nostro ritorno.
Gli basta infatti vederci sulla via, sebbene da lontano, per capire che abbiamo scelto la strada di casa e riversare su di noi lโabbondanza del suo amore misericordioso. La riconciliazione con il Padre non รจ come quella umana o istituzionale, che ha bisogno di garanzie, negoziazioni e trattati bilaterali, in cui gli interessi di tutte le parti devono essere perfettamente bilanciati. Dio ama senza misura!
A Lui basta un segno di pentimento e di ritorno, per riconciliarsi con noi. La maggior parte dellโopera la fa Lui, come ci ricorda bene san Paolo nella Lettera ai Romani: โDio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo รจ morto per noiโ (Rm 5,8).
Quello da cui non puรฒ prescindere รจ la nostra volontร di ritornare, di abbandonare la via del male e del peccato! Senza pentimento e cambiamento, non puรฒ mai esserci la misericordia. La musica e le danze della festa, tuttavia, possono anche risultare moleste per qualcuno. ร il caso del figlio maggiore, che โ guarda caso โ puรฒ essere proprio la personificazione degli scribi e dei farisei, impegnati nel mormorare piuttosto che nellโascoltare.
Anche a questo figlio indignato il padre รจ pronto ad offrire attenzioni, supplicandolo insistentemente di entrare alla festa. La sua ostinazione e durezza, perรฒ, non gli fanno apprezzare il dono che ha sempre avuto: lโessere con il padre e lโessere parte della sua casa. Abbiamo tanto da riflettere su questa pagina evangelica oggi: dove possiamo collocarci?
Ci rivediamo di piรน in quel figlio che si allontana dal Padre in modo eclatante e rumoroso oppure in quello che, pur rimanendo apparentemente vicino, รจ lontano da Lui con il cuore? Di fronte a questโAmore smisurato, qual รจ il nostro atteggiamento?
Siamo piรน come gli ammalati che hanno bisogno del medico, mendicando la sua Parola, oppure come quelli che presumono di essere sani e preferiscono spendere il loro tempo e le loro energie nella mormorazione, nel pregiudizio e nella critica distruttiva? In questo amore smisurato cโรจ spazio per tutti. Lโinvito alla festa vale per ciascuno, sempre!



