Unire e servire oppure dividere e comandare?
La IV domenica di Pasqua, che coincide con la Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni, questโanno la 58esima, ci invita alla contemplazione di una immagine tenera, ma nello stesso tempo forte di Gesรน, quella del Bel Pastore. Lui stesso in maniera solenne si autopresenta nei termini del custode buono e bello del suo gregge, che รจ la Chiesa e lโumanitร . Come la vita del pastore ruota tutta intorno al gregge di cui si prende cura, nei ritmi, nelle scelte e nellโinvestimento delle proprie forze, cosรฌ fa Gesรน nei confronti dellโumanitร . Il pastore e il mercenario, pur avendo entrambi interesse per il gregge, hanno due atteggiamenti interiori totalmente opposti. Il pastore ama il gregge e dร la vita per esso. Il mercenario, invece, sfrutta il gregge per arricchirsi e per ottenerne vantaggio.
Nellโordinarietร del tempo, non รจ facile distinguere i pastori dai mercenari. SantโIgnazio di Loyola nei suoi Esercizi Spirituali utilizza unโimmagine simile parlando dei due angeli: โSia lโangelo buono sia quello cattivo possono consolare lโanima con una causa, ma per fini opposti: lโangelo buono per il bene dellโanima, perchรฉ cresca e proceda di bene in meglio; lโangelo cattivo, al contrario, per attirarla ancor piรน al suo dannato disegno e alla sua malizia. ร proprio dellโangelo cattivo, che si trasforma in angelo di luce, entrare con il punto di vista dellโanima fedele e uscire con il suo: suggerisce, cioรจ, pensieri buoni e santi, conformi a quellโanima retta, poi a poco a poco cerca di uscirne attirando lโanima ai suoi inganni occulti e ai suoi perversi disegniโ (ES 331-332).
Il momento della prova, quando il lupo viene allโattacco del gregge, diventa lโoccasione in cui il mercenario si rivela per quello che รจ, proprio come lโangelo cattivo: non gli interessa il bene delle anime, quanto piuttosto di realizzare i suoi obiettivi e salvare la propria pelle. Il bel pastore, invece, conosce le sue pecore e vive un rapporto amoroso e personale con loro, addirittura arrivando a donarsi totalmente per queste con la sua stessa vita. ร Cristo crocifisso e risorto questo Pastore dei Pastori, colui che per amore dellโumanitร chiama a sรจ i suoi figli, si coinvolge in unโamicizia profonda con loro e vuole salvarli a tutti i costi. Il suo amore non รจ chiuso, ma aperto a tutti indistintamente: egli non fa preferenze di persone, non chiama solo gli appartenenti ad un certo popolo, ad una certa razza o cultura, ma rivolge il suo amore a tutti senza misura. Chi si pone in relazione con Lui, da qualunque luogo, vita o storia provenga, puรฒ entrare nel suo gregge, partecipando di questa unitร dโamore che unisce il Figlio al Padre e che รจ il segno chiaro dellโappartenenza a Lui.
Dove cโรจ unitร e comunione, infatti, cโรจ Dio, dove cโรจ dispersione e inimicizia cโรจ il maligno. Anche nella Chiesa, oggi, in un tempo di prova e di difficoltร , cโรจ la possibilitร di distinguere i veri pastori, che amano il gregge come Cristo in modo eroico e totale e lo tengono unito, servendolo senza riserve e preferenze e i mercenari, coloro che amano piรน le loro posizioni e i loro spazi di influenza e di potere, servendosi del loro gregge, per trarne vantaggi e profitti, non curandosi delle divisioni e della dispersione che si puรฒ insinuare in esso. Ai mercenari fa piรน comodo un gregge diviso, perchรจ in tal modo possono meglio adorare lโidolo del proprio potere: divide et impera (dividi e comanda), come erano soliti dire gli antichi romani.



