Dopo gli insegnamenti in parabole delle scorse settimane, questa domenica la liturgia ci offre la disputa tra Gesรน ed unโinsolita alleanza, quella fra farisei ed erodiani, finalizzata a metterlo in difficoltร . Avevano poco in comune questi due gruppi: i farisei, interessati alle problematiche religiose e meno a quelle politiche, pagavano le tasse per non avere problemi da parte dei romani, gli erodiani, invece, lealisti, si tenevano stretta lโalleanza col potere oppressivo, convinti che per mantenere la loro influenza in loco avrebbero dovuto cooperare con lโImpero.
Si sa, quando cโรจ un โnemicoโ o un interesse comune, anche i nemici fanno fronte unico! Questi, riconoscendo che Gesรน รจ veritiero e non coltiva tortuosi ragionamenti, gli chiedono se sia lecito o no pagare il tributo allโImperatore. La domanda รจ attuale e capziosa: la pressione fiscale nei confronti della provincia di Palestina da parte dei Romani era pesante, ma se Gesรน avesse risposto con un si, ossia di pagare il tributo, si sarebbe messo dalla parte dellโImpero invasore ed oppressore; se avesse detto di non pagare, avrebbe assunto la posizione del sobillatore e del ribelle.
Il Maestro, perรฒ, non si lascia ingannare e porta il discorso su un piano superiore. Risponde in una prospettiva teologica: siccome sulla moneta รจ impressa lโimmagine dellโImperatore, essa appartiene a lui e si deve pagare. Tuttavia, questo dovere civile, non scusa dal rendere a Dio ciรฒ che gli spetta. E cosa spetta a Dio? Onore, gloria, adorazione! Tutto questo non si oppone ai doveri civici, ma ne รจ lโorizzonte ulteriore.
Lโassolvere i doveri di cittadini non esclude la necessitร di onorare Dio e allo stesso modo, nessun potere civile potrebbe arrogarsi il diritto di invadere la sfera religiosa. Come vi รจ unโimmagine dellโImperatore impressa sul metallo delle monete, cosรฌ vi รจ unโimmagine di Dio e una sua somiglianza impressa sulla creatura umana, che รจ chiamata a rendere a Dio quel che รจ suo, ossia il suo rispetto, il suo onore e il riconoscimento della creatura di fronte al Creatore.
Quanto รจ attuale questo insegnamento di Gesรน, in un tempo in cui si colgono queste due tendenze opposte: da una parte lโappiattimento secolaristico della nostra cultura occidentale, che vuole portarci a credere che una societร senza Dio puรฒ essere completa in sรฉ stessa, nella misura in cui perseguiamo una giustizia puramente commutativa; dallโaltra la tendenza di forze che in nome di Dio vorrebbero controllare persino la sfera autonoma del potere umano.
In un equilibrio maturo tra ciรฒ che รจ umano e ciรฒ che รจ divino, la nostra societร puรฒ vivere in quellaย sana cooperatioย fra le due sfere, che genera progresso nel bene e permette allโuomo, come creatura, di realizzarsi in quanto tale, sempre elevando la sua mente e il suo cuore al Creatore.