La figura del Re รจ sempre collegata allโesercizio di un potere su un gruppo di persone, su una nazione, su un territorio. A lui vengono attribuite delle prerogative uniche, che possono essere caratterizzate dallโassolutezza, oppure costituzionalmente mitigate dagli organismi democratici. La regalitร di Cristo รจ di tuttโaltra natura.
Ce lo dice immediatamente la pagina evangelica scelta per questa solennitร , tratta dai racconti della Passione nella versione di San Luca: per contemplare il senso della sua regalitร dobbiamo guardare alla Croce. ร certamente paradossale: come puรฒ essere il momento piรน drammatico e umiliante della sua esistenza, il momento della sconfitta umana, quello in cui Egli si manifesta come Re? Contemplando la Croce, in un bellissimo Inno liturgico, la Chiesa cosรฌ ci fa cantare: โO albero fecondo e glorioso, ornato dโun manto regale, talamo, trono ed altare al corpo di Cristo Signoreโ (dalla liturgia).
La croce, dunque, รจ il trono del gran re. ร lรฌ che si รจ realizzato il suo innalzamento e la sua intronizzazione, nellโatto di donare la propria vita senza riserve. Nel Vangelo di Giovanni Gesรน lo ha profeticamente annunciato quando, per descrivere il suo mistero pasquale, ha usato lโimmagine del seme che muore e porta frutto: โE io, quando sarรฒ innalzato da terra, attirerรฒ tutti a meยป. Diceva questo per indicare di quale morte doveva morireโ (Gv 12,32-33). Ciรฒ che per il mondo รจ sconfitta, nella prospettiva di Cristo รจ vittoria e glorificazione.
La ragione di tutto questo si trova solo ed esclusivamente nellโamore. Tanti da Gesรน si aspettavano e โ tuttora si aspettano โ un successo e una vittoria umana, politica, che abbia a che vedere con il potere dellโautoaffermazione. Chi attende questo, come coloro che a piรน riprese lo provocano a salvarsi, resteranno delusi. Cristo non vuole salvare se stesso, egli piuttosto vuole salvare noi, offrendosi senza riserve. Lโunico ad averlo ben compreso รจ il buon ladrone, colui che, consapevole della propria miseria e degli errori della propria esistenza, con un atto di fede e di umiltร , โrubaโ la salvezza.
Ha riconosciuto nellโinnocenza di Cristo lโinfinita generositร dal suo dono. Il Maestro, di fronte a questo atto di fede estremo e totale, lo salva. Il Re Crocifisso dona a quellโuomo la vita eterna nellโoggi della sua vita. Cosรฌ accade anche a ciascuno di noi, quando confidiamo totalmente nel suo amore, non rimandando a domani lโaccoglienza del suo dono nella nostra vita.
Quanto, come persone rivestite di una responsabilitร sociale, familiare, ecclesiale, abbiamo da imparare dalla regalitร di Cristo! Nella misura in cui superiamo la tendenza egoistica a salvare noi stessi, tanto piรน saremo capaci di seguire e incarnare questo potere crocifisso anche in noi.



