Don Luciano Labanca – Commento al Vangelo del 15 Ottobre 2023

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La pagina evangelica di questa domenica ci presenta un clima di grande festa per le nozze del figlio di un re. Questa atmosfera gioiosa รจ segno dellโ€™avvento del Regno di Dio, che vuole coinvolgere lโ€™uomo in questa luce. Dio parte anzitutto da una lista di invitati, persone che sono state destinatarie di una prima chiamata. Fuor di metafora, Gesรน sta parlando ancora ai sacerdoti e ai farisei, i primi destinatari della chiamata, a cui fa sapere che โ€˜tutto รจ pronto!โ€™.

Non cโ€™รจ altro da attendere, si รจ giร  nel tempo della pienezza e della grazia. Eppure, in maniera tristemente sorprendente, essi rifiutano di godere della bellezza di questo momento di gioia. Alcuni non ritengono importante festeggiare e preferiscono il lavoro e il guadagno; altri, addirittura, leggono questo invito come motivo di molestia e reagiscono violentemente contro i poveri servi del re, che avevano avuto solo lโ€™ingrato compito di recare un invito non loro.

Come nella parabola dei vignaioli omicidi, su cui ci siamo soffermati domenica scorsa, Gesรน si riferisce al rifiuto verso i profeti e coloro che Dio aveva inviato per chiamare Israele. Di fronte al rifiuto, il re reagisce con forza, con distruzione e morte. Ci fa problema pensare che Dio possa assumere uno stile vendicativo e violento, eppure non doveva essere difficile per i lettori del Vangelo al tempo di Luca di pensare che queste parole di Gesรน fossero profetiche, anticipando quello che sarebbe accaduto con la distruzione di Gerusalemme da parte dei romani.

Dio non รจ mai causa del male, perchรฉ questo ne contraddirebbe la natura. A causa del peccato e del rifiuto, tuttavia, Egli puรฒ permettere a volte che il male diventi occasione di richiamo alla conversione e alla correzione per il suo popolo. Tornando al passaggio evangelico, vediamo come il re, preso atto del rifiuto degli invitati, non si perde dโ€™animo, ma continua a chiamare. Il suo amore non ha limiti.

Ora tutti, proprio tutti, sono invitati ad entrare alla festa. รˆ la chiamata universale alla salvezza: non importa la latitudine o la longitudine, lโ€™appartenenza tribale, il genere, la professione, la lingua, la cultura e neppure la rettitudine morale. Possono entrare tutti alla festa! Lโ€™ingresso, perรฒ, non รจ garanzia di successo.

Chi rifiuta di rivestirsi dellโ€™abito nuziale, condizione necessaria a partecipare alla festa, rende vano il suo ingresso e addirittura viene sottoposto allโ€™umiliazione dellโ€™essere allontanato. Tutti sono chiamati, รจ vero! รˆ un atto grandioso della Misericordia del Padre. Essere degni e perseveranti fino alla fine, tuttavia, รจ unโ€™altra storia! Se non gettiamo via lโ€™abito vecchio del peccato e non indossiamo lโ€™abito nuovo di Cristo, mediante una conversione effettiva e duratura, finiamo per trasformare la nostra chiamata in occasione di condanna.

Non puรฒ mai esserci Misericordia, senza conversione!

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