Don Luciano Labanca – Commento al Vangelo del 14 Novembre 2021

777

Il fine dellaย storia

Per comprendere il messaggio della pagina evangelica di questa domenica, รจ importante inquadrarne brevemente il contesto. Gesรน sta parlando ai suoi discepoli che commentano la bellezza e la maestร  delle pietre che compongono il Tempio di Gerusalemme in tutto il suo splendore. Guardando allโ€™imponenza della costruzione, mosso dallo Spirito profetico, nellโ€™imminenza della sua passione, il Maestro parla ai suoi discepoli delle cose ultime. In questa parte dellโ€™anno liturgico che volge a conclusione, infatti, la Chiesa vuole farci meditare sul fine della storia, quello che il p. Teillard de Chardin definรฌ come il punto omega.

Con la mente cristiana noi non parliamo della fine del mondo e della storia, quanto invece del loro fine. La creazione dal nulla, infatti, rappresenta il punto alfa, lโ€™inizio della storia, che non รจ un ciclo infinito e casuale di eventi, ma una linea orientata verso il compimento, il ritorno glorioso di Cristo alla fine dei tempi. Dallโ€™antica concezione greca della storia come di un ciclo che si ripeteva infinitamente e di cui gli uomini di ogni generazione erano prigionieri, la rivelazione giudeo-cristiana ci ha portato alla veritร  di una storia orientata, che Dio, attraverso il mistero dellโ€™Incarnazione e della Redenzione, ha reso una storia di salvezza.

La creazione visibile, il cielo e la terra, il sole e la luna, i mari, i fiumi, i boschi, e tutti gli spettacoli incantevoli che la natura ci riserva e che i nostri occhi creaturali possono ammirare, quando verrร  il momento del compimento, saranno trasfigurati. Lo sconvolgimento di cui parla Gesรน allโ€™inizio del brano si puรฒ parafrasare con le parole dellโ€™Apocalisse: โ€œE vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non cโ€™era piรนโ€ (Ap 21,1). Il protagonista di questo momento definitivo della storia del mondo e dellโ€™umanitร  sarร  Cristo, che ritornerร  glorioso e potente. Tutto passa, anche la stessa creazione, Lui resta per sempre! Gesรน alla vigilia della sua passione, prima di essere umiliato e reso impotente sul legno della croce, preannuncia che nel giorno finale Egli tornerร  vittorioso e glorioso. Colui che innocente sta per essere giudicato dagli uomini, alla fine dei tempi tornerร  come vero Giudice di tutta lโ€™umanitร .

Nella sua vita terrena, manifestandosi nellโ€™umiltร  della carne umana, fino ad essere disprezzato e reietto specialmente nellโ€™ora della morte, Gesรน รจ riconosciuto come Signore e Dio solo con lo sguardo fede. Cosรฌ accade anche nel tempo della Chiesa, avendo Egli disposto di proporsi alla libertร  e alla fede dei credenti, senza imporsi. Al suo ritorno glorioso, perรฒ, non ci saranno piรน scusanti, dalla fede si passerร  alla visione: tutti lo vedranno e lo riconosceranno cosรฌ come Egli รจ, nello splendore e nella maestร  della sua gloria. Le ingiustizie, i soprusi e le menzogne scompariranno come fumo, mentre la veritร  risplenderร  per sรฉ stessa. Attraverso un vortice di luce, come genialmente lo ha rappresentato Michelangelo nello stupendo affresco del Giudizio universale della Cappella Sistina, tutti gli eletti saranno attirati attorno a Lui da ogni angolo del cielo e della terra.

Le divisioni, le separazioni, le differenze non ci saranno piรน, ma chi lo amato veramente troverร  in Lui il suo centro pieno e definitivo. Attraverso le vicende della natura e le trame liete e tristi della storia degli uomini, ci viene ricordato costantemente che โ€œpassa la scena di questo mondoโ€ (1Cor 7,29). In ogni epoca e latitudine, uomini di ogni razza, cultura, estrazione e sensibilitร , anche allโ€™interno della Chiesa stessa, hanno cercato di porre una data certa a questi eventi, evidentemente senza conseguire alcun risultato. Dio stesso, infatti, nel suo piano imperscrutabile ha deciso di tenere nascosto questo alla conoscenza degli uomini, perchรฉ tutti vivano in una costante tensione spirituale verso tale Incontro. Lโ€™unico modo per affrontare il Mistero รจ quello di mantenersi sempre pronti, vigili, senza abbassare la guardia.

Perchรฉ la presenza sconvolgente del Cristo glorioso alla fine dei tempi non ci colga impreparati, come furono trovare allโ€™arrivo dello sposo le vergini stolte della nota parabola del Vangelo di Matteo, che dimenticarono di prendere con sรฉ lโ€™olio delle loro lampade (cf. Mt 25,1-13), cosรฌ bisogna che noi ci concentriamo sempre, nella nostra vigilanza spirituale, sul Veniente. Chiediamoci in questa domenica: la mia vita รจ costantemente orientata a questo incontro? Quando penso, parlo e agisco, sono illuminato dalla presenza di Cristo, cosicchรฉ quando verrร  il momento del mio incontro con Lui, io mi trovi pronto? La liturgia della Chiesa, nella quale siamo introdotti alla sua Presenza attraverso i riti e le preghiere, specialmente nella forma piรน elevata che รจ la Santissima Eucaristia, รจ per noi una vera scuola di preparazione al fine della storia.

Non a caso in ogni celebrazione, dopo la consacrazione sacramentale, lโ€™assemblea proclama: โ€œAnnunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nellโ€™attesa della tua venutaโ€.


Fonte