Anche la terza domenica dโAvvento, come la seconda, ci invita a meditare sulla figura grandiosa di Giovanni il Battista. La scorsa settimana era stato il prologo del Vangelo di Marco a guidarci in questa contemplazione, oggi รจ un altro Prologo, quello del Vangelo di Giovanni, a presentarci il ritratto del Battista. Chi รจ costui? Semplicemente un uomo mandato da Dio, con una vocazione e una missione ben precise, senza velleitร personali, nรฉ autocandidature o sponsor di cordate.
Il motore della sua missione รจ fuori di lui, viene dallโAlto, รจ tutta opera di Dio. Giovanni รจ un testimone, chiamato a certificare una Veritร piรน grande di lui, la Luce delle genti, Cristo Signore. La sua trasparenza permette a questa Luce di illuminare, senza essere opacizzata, adombrata o schermata. Essa non trova in lui un ostacolo, ma piuttosto una perfetta rifrazione, perchรฉ gli uomini possano esserne illuminati e credere, affidarsi totalmente a Lui in una relazione onnicomprensiva.
La testimonianza di Giovanni passa attraverso la sua piccolezza e il suo ridimensionarsi di fronte a Gesรน: alle domande sulla sua identitร , egli risponde sempre in maniera negativa: โnon lo sonoโ. Quanto รจ diverso il nostro modo di vedere e di agire dal suo! Noi, pronti a consegnare i nostri biglietti da visita, ad elencare titoli, ruoli e referenze, rimaniamo spiazzati davanti a questa profonda povertร di spirito. Se qualcuno ci mette in secondo piano, anche inavvertitamente, siamo immediatamente pronti a difenderci: โlei non sa chi sono io!โ. Giovanni sa che non รจ il Cristo, non รจ Elia, non รจ il profeta.
ร solo una voce, un suono, lo strumento di una Parola che non รจ la sua, come ci ricorda SantโAgostino, che acutamente commenta: โMa siccome รจ difficile distinguere la parola dalla voce, lo stesso Giovanni fu ritenuto il Cristo. La voce fu creduta la Parola; ma la voce si riconobbe tale per non recare danno alla Parola. Non sono io, disse Giovanni, non sono io il Cristo, nรฉ Elia, nรฉ il profetaโ (Discorso 293,3). Di fronte a questa presentazione in negativo, la domanda dei farisei รจ calzante: con quale autoritร Giovanni poteva allora battezzare? Ancora una volta lui cambia lโobiettivo della ricerca.
Non รจ a lui che devono guardare, perchรฉ il suo รจ solo un battesimo dโacqua, una preparazione strumentale al vero incontro. Si dovrร guardare in mezzo alla loro stessa mischia, dove si nasconde uno Sconosciuto, che non tarderร a rivelare la sua presenza. Sorge anche per noi una domanda: dove cerchiamo Gesรน? Sappiamo che, come ai tempi del Battista, siamo chiamati a guardare in mezzo a noi stessi, a scovarlo nelle pieghe a volte disordinate delle nostre comunitร , delle nostre vite e delle nostre esperienze gioiose e dolorose?
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Lui, il Cristo, ci รจ piรน vicino di quanto possiamo pensare, รจ solo che a volte non lo riconosciamo!
