Gesรน ci rassicura e ci sostiene
ยซDopo che la folla ebbe mangiato, subito Gesรน costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sullโaltra rivaยป (Mt 14,22). Lโepisodio inizia ยซdopo aver mangiatoยป, ossia dopo aver ricevuto cibo sufficiente a fortificarsi per affrontare la tempesta che arriverร di lรฌ a breve. Dio non ci lascia mai privi di forze di fronte alle croci e alle difficoltร della vita.
Egli ยซcostringeยป i discepoli a mettersi in barca e a precederlo sullโaltra sponda: รจ un verbo molto forte, che in greco indica ancor piรน qualcuno che usa violenza verso lโaltro. Impressiona vedere Gesรน che si mostra come chi sembra non rispettare la volontร dei discepoli.
Va notato che era sera inoltrata: il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci che sfama i cinquemila avviene al tramonto; dunque era giร buio. Inoltre la tempesta sul lago di Galilea non giunge inaspettata, perchรฉ รจ facilmente deducibile da alcuni aspetti atmosferici tipici di quelle zone, come ad esempio una nebbia polverosa che annunzia la bufera.
Infine quattro discepoli su dodici erano pescatori (Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni di Zebedeo), quindi esperti di navigazione.
Ebbene, Gesรน costringe i discepoli ad andare incontro alla tempesta, li porta ad affrontare il rischio di morire, a fronteggiare la paura piรน grande che un pescatore possa avere: perdere la vita in mare.
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ร, indubbiamente, una vera e propria iniziazione, perchรฉ Gesรน impone ai suoi di entrare dentro la loro paura affinchรฉ possano scoprire che Dio รจ piรน grande di ciรฒ che temono.
ร bello vedere che Gesรน, durante la loro iniziazione, dapprima si ritira in preghiera, per sostenerli con la forza di essa, poi si manifesta di persona violando le leggi della natura, camminando sullโacqua, da vero e proprio Emmanuele,โDio con noiโ.
Ognuno di noi ha delle paure fondamentali, e Cristo ci salva proprio lรฌ, nel nodo irrisolto della nostra esistenza; ci porta nel luogo che temiamo, dove speriamo di non trovarci mai; e lรฌ non incontreremo un fantasma, unโidea, unโastrazione, un discorso, una catechesiโฆ ma faremo lโesperienza concreta di una persona che, al centro delle nostre paure, dirร per rassicurarci: ยซSono ioยป.
ร questa esperienza che devono fare i discepoli. La vita molto spesso ci conduce dentro alle cose che temiamo, e noi cerchiamo analgesici, fughe, vie di uscita, quando invece Gesรน, in quello stesso luogo, ci sta aspettando per mostrarci che Egli รจ piรน grande dei nostri problemi; che non รจ lรฌ per risolverli, ma per mostrarci che รจ molto piรน potente di essi e, con lui, possiamo camminare diventando strada per giungere alla mรจta.
La situazione di Pietro che di slancio, sulla parola di Gesรน, si tuffa per camminare anchโegli sullโacqua รจ la condizione esistenziale di chi si trova a dover portare avanti le scelte della vita, sia consacrata o matrimoniale: finchรฉ guardiamo a Gesรน potremo continuare a camminare sulle acque, cioรจ rimanere fedeli di fronte alle incertezze e alle difficoltร .
Non appena la paura prende il sopravvento โ e dunque viene meno la fede โ lโunica conseguenza รจ lo sprofondare, il non vivere piรน da salvati ma da sommersi, per citare impropriamente il celebre saggio di Primo Levi.
ยซSono ioยป, rassicura Gesรน, che รจ il nome di Dio rivelato a Mosรจ sul Sinai: ยซIo sonoยป.
Egli ci attende al centro delle nostre paure, al centro delle cose che nellโesistenza sembrano irrisolvibili e ci fa camminare sopra di esse affinchรฉ abbiamo il necessario distacco dal mondo che ci rende veramente liberi.
Commento di don Luciano Condina
Fonte – Arcidiocesi di Vercelli
