Don Luciano Condina – Commento al Vangelo del 9 Agosto 2020

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Gesรน ci rassicura e ci sostiene

ยซDopo che la folla ebbe mangiato, subito Gesรน costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sullโ€™altra rivaยป (Mt 14,22). Lโ€™episodio inizia ยซdopo aver mangiatoยป, ossia dopo aver ricevuto cibo sufficiente a fortificarsi per affrontare la tempesta che arriverร  di lรฌ a breve. Dio non ci lascia mai privi di forze di fronte alle croci e alle difficoltร  della vita.

Egli ยซcostringeยป i discepoli a mettersi in barca e a precederlo sullโ€™altra sponda: รจ un verbo molto forte, che in greco indica ancor piรน qualcuno che usa violenza verso lโ€™altro. Impressiona vedere Gesรน che si mostra come chi sembra non rispettare la volontร  dei discepoli.

Va notato che era sera inoltrata: il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci che sfama i cinquemila avviene al tramonto; dunque era giร  buio. Inoltre la tempesta sul lago di Galilea non giunge inaspettata, perchรฉ รจ facilmente deducibile da alcuni aspetti atmosferici tipici di quelle zone, come ad esempio una nebbia polverosa che annunzia la bufera.

Infine quattro discepoli su dodici erano pescatori (Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni di Zebedeo), quindi esperti di navigazione.

Ebbene, Gesรน costringe i discepoli ad andare incontro alla tempesta, li porta ad affrontare il rischio di morire, a fronteggiare la paura piรน grande che un pescatore possa avere: perdere la vita in mare.

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รˆ, indubbiamente, una vera e propria iniziazione, perchรฉ Gesรน impone ai suoi di entrare dentro la loro paura affinchรฉ possano scoprire che Dio รจ piรน grande di ciรฒ che temono.

รˆ bello vedere che Gesรน, durante la loro iniziazione, dapprima si ritira in preghiera, per sostenerli con la forza di essa, poi si manifesta di persona violando le leggi della natura, camminando sullโ€™acqua, da vero e proprio Emmanuele,โ€œDio con noiโ€.

Ognuno di noi ha delle paure fondamentali, e Cristo ci salva proprio lรฌ, nel nodo irrisolto della nostra esistenza; ci porta nel luogo che temiamo, dove speriamo di non trovarci mai; e lรฌ non incontreremo un fantasma, unโ€™idea, unโ€™astrazione, un discorso, una catechesiโ€ฆ ma faremo lโ€™esperienza concreta di una persona che, al centro delle nostre paure, dirร  per rassicurarci: ยซSono ioยป.

รˆ questa esperienza che devono fare i discepoli. La vita molto spesso ci conduce dentro alle cose che temiamo, e noi cerchiamo analgesici, fughe, vie di uscita, quando invece Gesรน, in quello stesso luogo, ci sta aspettando per mostrarci che Egli รจ piรน grande dei nostri problemi; che non รจ lรฌ per risolverli, ma per mostrarci che รจ molto piรน potente di essi e, con lui, possiamo camminare diventando strada per giungere alla mรจta.

La situazione di Pietro che di slancio, sulla parola di Gesรน, si tuffa per camminare anchโ€™egli sullโ€™acqua รจ la condizione esistenziale di chi si trova a dover portare avanti le scelte della vita, sia consacrata o matrimoniale: finchรฉ guardiamo a Gesรน potremo continuare a camminare sulle acque, cioรจ rimanere fedeli di fronte alle incertezze e alle difficoltร .

Non appena la paura prende il sopravvento โ€“ e dunque viene meno la fede โ€“ lโ€™unica conseguenza รจ lo sprofondare, il non vivere piรน da salvati ma da sommersi, per citare impropriamente il celebre saggio di Primo Levi.

ยซSono ioยป, rassicura Gesรน, che รจ il nome di Dio rivelato a Mosรจ sul Sinai: ยซIo sonoยป.

Egli ci attende al centro delle nostre paure, al centro delle cose che nellโ€™esistenza sembrano irrisolvibili e ci fa camminare sopra di esse affinchรฉ abbiamo il necessario distacco dal mondo che ci rende veramente liberi.

Commento di don Luciano Condina

Fonte – Arcidiocesi di Vercelli


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